Varie aziende IT statunitensi avrebbero acquistato oro da fornitori che praticano attività di estrazione mineraria illegale in Brasile.
Le attività minerarie si svolgerebbero in territori degli indigeni in Brasile, nella foresta amazzonica, scavi che spesso superano i confini geografici stabiliti con le concessioni governative. L’estrazione di risorse in determinate zone è vietata per l’impatto ambientale, con attività che stanno distruggendo la foresta amazzonica, portando alla deforestazione, e alla contaminazione di fiumi con mercurio.
Tra le aziende che avrebbero sfruttato fornitori non in regola, ci sono: Apple, Microsoft, Google e Amazon; queste avrebbero acquistato oro nel 2020 e 2021 da diverse raffinerie, inclusa Chimet (azienda italiana specializzata nel settore del recupero e di affinazione dei metalli preziosi) e Marsam, tutte sotto inchiesta in Brasile per l’approvvigionamento e la produzione illegale.
Lo riferisce il sito 9to5Mac citando a sua volta Reporter Brasil; l’oro estratto da siti illegali sarebbe stato sfruttato per la creazione di smartphone e computer da aziende quali Apple e Microsoft, e nella produzione di server di Google e Amazon.
Il sito brasiliano spiega che oltre a inquinamento e deforestazione, le attività illegali comportano un aumento della criminalità organizzata. Aggressioni armate alle popolazioni indigene sono aumentate notevolmente negli ultimi anni e si stima che il 28% dell’oro estratto in brasile proviene da attività illegali.
Interpellata per un commento dal sito brasiliano, Apple ha prima evidenziato le sue iniziative nella definizione di strategie ecosostenibili, e poi fatto sapere che non acquista più oro da Marsam. Non è chiaro se Apple abbia ancora rapporti con Chimet, così come non è dato sapere se Amazon, Google e Microosft hanno fatto qualcosa con i rispettivi fornitori coinvolgendo le parti interessate per valutare il proprio impatto ambientale.
Apple pubblica da tempo un report annuale evidenziando problematiche di questo tipo riscontrate nella filiera, verifiche e certificazioni esterne ed ha avviato diverse iniziative per garantire che i materiali utilizzati provengano da fonti responsabili: si basano su standard molto severi e puntano a promuovere anche miglioramenti sociali. Un obiettivo ambizioso che si è posto l’azienda è quello di realizzare tutti i prodotti senza dover estrarre dalla Terra risorse non rinnovabili. Il Codice di condotta aziendale prevede standard rigidi in materia di tutela dell’ambiente, sistemi di gestione ambientale ed etica, prendendo in considerazione valutazioni, violazioni e imponendo azioni immediate.