Prima di uscire dall’Apple Store i dipendenti dei retail di Apple in California sono stati sottoposti a controlli per la sicurezza dei propri bagagli. E per questa perquisizione hanno perso ogni giorno tra i 5 e i 45 minuti. Un tempo per cui non sono mai stati retribuiti, ma che ora gli dovrebbe essere rimborsato. Lo ha stabilito, negli Stati Uniti, il 9th Circuit della Corte d’Appello.
La Corte ha stabilito che Apple dovrebbe pagare oltre 12mila lavoratori dei retail in California, una decisione che arriva dopo che sulla questione si era espressa la Corte Suprema della California: già a febbraio aveva dichiarato che il tempo per le perquisizioni obbligatorie alla fine del turno avrebbe dovuto essere risarcito ai lavoratori.
I dipendenti degli Apple Store hanno spiegato di essere stati sottoposti a controlli obbligatori del proprio bagaglio senza essere ricompensati per questo tempo. Inizialmente il tribunale aveva archiviato il caso, considerando una scelta personale dei dipendenti quella di portare con sé del bagaglio consapevoli della necessità, in questo caso, di controlli da parte dell’azienda. Ma dopo un riesame di fronte a un tribunale superiore, c’è stata una svolta nella questione.
Apple chiede che tutti i pacchi personali, le borse e i dispositivi Apple dei dipendenti dei retail vengano controllati da un manager o da un addetto alla sicurezza prima che il dipendente lasci il negozio a fine turno, ma anche per qualsiasi altro motivo (pause, pranzo…). I dipendenti devono timbrare il cartellino prima di sottoporsi a questi controlli, ma il tempo d’attesa possono costare molto: dai 5 ai 45 minuti del tempo libero dei commessi Apple.
Attraverso un’azione legale collettiva intrapresa nel 2015, ora Apple potrebbe dover pagare fino a 60 milioni di dollari se fosse tenuta a risarcire tutti i dipendenti per il tempo trascorso a sottoporsi al controllo dei bagagli.
Gli aggiornamenti su tutte le proposte formative negli Apple Store si trovano nella sezione dedicata da Macitynet alle iniziative degli Apple Store.