Apple dovrà affrontare una causa per violazione di brevetti per la presunta violazione di tecnologie legate al sensore di frequenza cardiaca.
La causa in questione risale al 2018, presentata da Omni MedSci, titolare di alcuni brevetti. Cupertino ha respinto le accuse, ma la Corte di Appello per il Circuito Federale ha ora stabilito che la necessità di affrontare la causa.
Apple avrebbe incontrato Omni MedSci tra il 2014 e il 2016 per discutere di una possibile partnership ma Apple avrebbe a un certo punto chiuso le discussioni e usato ugualmente tecnologie legate a quattro presunti brevetti contestati da Omni.
Omni MedSci è di proprietà di Mohammed Islam, descritto come “emblema dei professionisti delle procedure di brevettazione”, titolare di sei aziende specializzate in brevetti, con oltre 150 “patent” registrati a suo nome e che ha già avuto modo di citare in giudizio aziende quali: Fujitsu, Alcatel-Lucent, Huawei, Nokia e Siemens.
Islam è alle dipendenze dell’Università del Michigan, elemento citato da Apple per respingere l’azione legale. Secondo Cupertino i brevetti sono di proprietà dell’Università, con quest’ultima che li sostiene per conto di Apple. La Corte di appello ha stabilito la titolarità dei brevetti e che il contratto di lavoro di Islam non consente di assegnare automaticamente i brevetti all’università.
Secondo Omni MedSci, Apple ha deliberatamente violato brevetti di sua proprietà e ora chiede un’ingiunzione per bloccare le vendite di Apple Watch, oltre alla richiesta di risarcimento per danni materiali.