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Apple si difende nel caso antitrust Spotify in Europa

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Apple e Spotify saranno nuovamente in tribunale questa settimana per il caso di abuso di posizione dominante del colosso di Cupertino: nel 2021, l’Unione Europea aveva emesso una conclusione preliminare secondo cui App Store favoriva in modo ingiusto Apple Music rispetto a Spotify e altri servizi di streaming musicale.

Secondo quanto riportato da Bloomberg, venerdì 30 giugno i legali di Apple saranno di nuovo di fronte ai giudici per sostenere che l’azienda ha affrontato le preoccupazioni in materia di concorrenza negli ultimi due anni e che non sono necessari ulteriori cambiamenti nelle regole di App Store.

In una dichiarazione separata, Spotify ha affermato che le recenti modifiche alle politiche dell’App Store sono state “meramente dimostrative” e che non hanno realmente affrontato il problema principale delle regole anti-steering di Apple.

Qualora venisse accertata la violazione da parte di Apple, l’azienda potrebbe essere soggetta a una sanzione finanziaria significativa. Al momento non è stato stabilito un termine per la conclusione dell’indagine condotta dall’Unione Europea, ma ricordiamo che nel febbraio scorso, la UE ha abbandonato parte delle accuse riguardanti il diritto di Apple di applicare una commissione sui beni digitali e l’obbligo di utilizzare il sistema di acquisti in-app di Apple.

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La restante accusa, quella ancora pendente, riguarda il divieto imposto da Apple alle app di informare i propri utenti su alternative per la sottoscrizione dell’abbonamento, come ad esempio attraverso il browser web.

Come sottolineato dagli avvocati di Apple, l’azienda ha leggermente attenuato le regole anti-steering sin dalla presentazione della denuncia nel 2021. Le “app per la lettura”, ad esempio, possono richiedere un’autorizzazione per includere un collegamento esterno che consenta all’app di fornire un link per la creazione, sottoscrizione o la gestione dell’account.

In una dichiarazione rilasciata a Bloomberg, Spotify ha affermato che tali modifiche non sono rilevanti per il punto centrale della denuncia e ha espresso il suo sostegno all’elenco di accuse attualmente presentato dall’Unione Europea.

Queste regole sono ancora in vigore oggi e i presunti cambiamenti apportati da Apple in realtà non modificano affatto la situazione, rappresentando solamente una dimostrazione. Sosteniamo la Commissione Europea e riteniamo che l’elenco di accuse affronti le pratiche commerciali sleali di Apple

In alcuni mercati geografici, agli sviluppatori è consentito utilizzare l’autorizzazione al collegamento esterno per effettuare transazioni al di fuori del sistema di acquisti in-app. Ad esempio, questo è il caso per le app di incontri nei Paesi Bassi.

Tuttavia, Apple richiede comunque agli sviluppatori di pagare una commissione (pari al 27% rispetto alla tariffa standard del 30% per gli acquisti in-app) sulle entrate generate.

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