Gli investitori sembrano già essersi dimenticati delle preoccupazioni legale alle dimissioni di Jobs. Alla prima giornata con un po’ di sereno a Wall Street sono infatti tornati gli acquisti ed AAPL non solo ha chiuso con un robusto segno più (+2,64%) ma ha anche battuto il NASDAQ che pure ha avuto una buona intonazione (+2,49%).
Ancora più rilevante dal punto di vista simbolico è il fatto che Apple sia tornata ad essere la società più capitalizzata al mondo, avendo battuto Exxon. La somma delle azioni XOM della società petrolifera (pure cresciuta oggi di un 1,21%) al termine delle contrattazioni totalizzava 353,18 miliardi di dollari mentre AAPL veniva fissato ad un market cap di 355,61 miliardi di dollari. Non è la prima volta che Apple supera Exxon ma certo il fatto che l’abbia fatto anche dopo le dimissioni del suo fondatore è molto significativo sulla fiducia che viene riposta nelle sue strategie e prospettive di successo.
La chiusura a quota 383,58 significa anche il massimo di AAPL dallo scorso 4 agosto, poco prima della lunga serie di capitomboli delle borse mondiali trascinate al ribasso dalla delusione dei risultati del compromesso sul debito pubblico americano, dalle preoccupazioni sui debiti sovrani di importanti nazioni (come l’Italia) e dalle prospettive di recessione a livello mondiale
A dare un contributo all’andamento in positivo di Apple c’è stato, oltre che la menzionata propensione all’acquisto che ha pervaso tutto il listino sulla scorta delle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke che ha previsto una crescita a lungo termine dell’economia americana, ci sono state le preponderanti opinioni di analisti tutti sbilanciati sul fronte dell’ottimismo per quanto concerne il futuro della Mela e il suo nuovo management. Pochi tra ieri e oggi hanno espresso preoccupazioni serie sul mercato di Cupertino in conseguenza dell’abbandono di Jobs, molti hanno sottolineato come Cook sia l’unico erede possibile dell’ex CEO, il più attendibile prosecutore della sua filosofia di prodotto e il miglior interprete della sua visione strategica.