Apple ha risposto con forza al gruppo attivista europeo NOYB che ha presentato reclami in merito agli strumenti di tracciamento che il colosso di Cupertino impiegherebbe internamente: Apple definisce le affermazioni “inaccurate” e dichiara di essere pronta a difendere la propria posizione.
Dopo che l’attivista per la privacy Max Schrems, e il suo gruppo NOYB, hanno presentato denunce legali in Spagna e Germania, Apple ha risposto ufficialmente, affermando che le critiche sono infondate. L’accusa è che l’identificatore di Apple per gli inserzionisti (IDFA) venga utilizzato dalla società per tracciare gli utenti senza autorizzazione.
Secondo l’accusa, il servizio IDFA di tracciamento è illegale, a meno che un utente non acconsenta liberamente. Secondo quanto riporta Reuters, Apple respinge le accuse degli attivisti, afferma di essere pienamente conforme a tutte le leggi europee sulla privacy, e che le critiche di NOYB sono semplicemente errate.
Le nostre pratiche sono conformi alla legge europea e supportano e promuovono gli obiettivi del GDPR e della direttiva ePrivacy, che è quello di dare alle persone il pieno controllo sui propri dati. Apple non accede, né utilizza l’IDFA sul dispositivo di un utente per nessuno scopo
Il gruppo NOYB, sigla dalle iniziali di None of Your Business, afferma che “Apple inserisce codici nei telefoni che sono paragonabili a un cookie senza alcun consenso da parte dell’utente.
Ricordiamo che NOYB è lo stesso gruppo di difesa della privacy e dei dati personali degli utenti che ha sostenuto la campagna contro lo scudo dei dati tra USA ed Europa e anche una campagna contro le violazioni della privacy di Facebook. Al momento Apple sembra presa tra due fronti in contemporanea: da una parte i reclami e le lamentele di Facebook e di diverse società che si occupano di pubblicità e marketing online per le funzioni anti tracciamento in arrivo in iOS 14, e ora anche dai difensori della privacy degli utenti.