L’Intelligenza Artificiale è un tesoro prezioso che ha grandi potenzialità ma va gestita con cautela perchè può diventare in problema per chi la sfrutta e per chi la usa per fini personali. È quanto dichiarato dal CEO di Apple, Tim Cook, che in occasione della presentazione dei risultati finanziari del secondo trimestre dell’anno fiscale 2023 – che si è concluso il 1° aprile 2023 – ha risposto ad alcune domande su AI e sulla popolarità di chatbot quali ChatGPT e affini.
Cook, parlando agli analisti, ha elogiato gli sviluppi degli ultimi mesi nell’ntelligenza artificiale definendoli “molto interessanti” ma ha sottolineato anche, come altri, che ci “ci sono varie cose da risolvere”, evidenziando l’importanza di essere “cauti e attenti” sull’uso di tecnologie di questo tipo.
L’a.d. della Casa di Cupertino ha spiegato che Apple usa già AI e machine learning in diversi prodotti e servizi, evidenziando ad esempio il rilevamento cadute di Apple Watch, la funzione Crash Detection (Rilevamento incidenti) che su iPhone o Apple Watch consente di chiedere aiuto in caso di grave incidente stradale, e gli algoritmi per classificare il tracciato ECG sugli Apple Watch.
Cook ha riferito che Apple continuerà a sfruttare l’intelligenza artificiale su suoi prodotti ma sempre con la necessaria cautela e attenzione.
Pochi giorni addietro il New York Times ha sottolineato come Siri abbia perso lo slancio che sembrava avere inizialmente, apparendo essenzialmente perdente rispetto a intelligenze artificiali generative come ChatGPT. A tarpare le ali a Siri sarebbero state scelte e preoccupazioni sull’uso dell’AI ma anche disfunzioni organizzative, elementi che avrebbero impedito all’assistente virtuale di migliorare nel tempoi, sostanzialmente fermo da anni.
L’arrivo di ChatGPT e affini fa sembrare non solo Siri ma anche gli assistenti di Amazon e Google, vecchi anni luce, tecnologie che semnrano già appartenere al passato e per nulla rivoluzionarie come sembravano essere solo pochi anni addietro. Gli assistenti vocali non si sono evoluti o se lo hanno fatto, si sono spostati pochissimo dal loro punto di partenza. Siri e i suoi “fratelli e sorelle sapranno ancora stupirci? Dipenderà da come e se i vari big del settore avranno voglia di sfruttare reti neurali, apprendimento automatico e nuovi modelli di machine learning, con tutto ciò che ne consegue in termini di affidabilità su enormi contesti, elemento che spiegherebbe perché Apple (e non solo) preferisce esplorare il settore con i piedi di piombo.
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