Apple controquerela Koss per stretto giro di posta: ricordiamo infatti che lo storico marchio statunitense, inventore nel 1958 delle prime cuffie stereo per l’ascolto personale della musica, ha fatto causa al colosso di Cupertino alla fine di luglio contestando l’infrazione di cinque brevetti relativi alle cuffie wireless, inclusi quindi AirPods ma anche i dispositivi con marchio Beats di proprietà Apple.
Nell’azione legale Apple controquerela Koss punto per punto, chiedendo al tribunale di verificare e stabilire che non vi è stata alcuna infrazione dei cinque brevetti in questione. A questi però si aggiunge un sesto punto che svela un risvolto interessante della vicenda.
Apple sostiene che in ogni caso Koss non ha alcun diritto ad adire azioni legali contro Cupertino perché ha siglato un accordo confidenziale di riservatezza. Si tratta di un contratto richiesto e voluto proprio da Koss, stando a quanto Apple dichiara nella controquerela, che stabilisce che le due parti non possono utilizzare quanto appreso da riunioni e incontri per denunce e azioni legali.
Sembra così che ci siano stati diversi incontri tra le due parti e che Koss abbia insistito per siglare l’accordo di riservatezza, successivamente infranto proprio da Koss, come rileva PatentlyApple. L’oggetto della contesa riguarda alcune tecnologie fondamentali rivendicate da Koss per le cuffie wireless, soluzioni in realtà impiegate non solo da Apple ma in generale da qualsiasi costruttore di dispositivi audio senza fili.
La denuncia di Koss è stata presentata in un tribunale del Texas, mentre Apple ha controquerelato Koss in California. Anche se la denuncia di Cupertino è successiva, è possibile che l’azione legale di Koss rimanga in sospeso in attesa del verdetto dalla California che potrebbe invalidarla.
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