Il grande giorno è arrivato: oggi i massimi dirigenti di Apple e Samsung si incontreranno a San Francisco nel tentativo di trovare un accordo sulla complicatissima querelle legale che vede contrapposti due pesi massimi dell’industria IT e dell’elettronica di consumo mondiale. Tim Cook nel ruolo di Ceo di Apple in sostituzione di Jobs dall’estate del 2011 incontrerà così Gee-Sung Choi, Ceo di Samsung a partire dal 2010: alla vigilia dello storico incontro i sentimenti degli addetti ai lavori e le previsioni di riuscita sono ancora molto variegati, così come riporta Reuters. La riunione dei vertici delle due multinazionali è stata voluta e proposta dal giudice Lucy Koh del distretto Nord della California che segue lo scontro in tribunale tra Apple e Samsung: più che per trovare un accordo extragiudiziale completo, risoluzione improbabile vista la mole delle accuse e delle contro-accuse e la complessità della materia, l’obiettivo del tribunale sembra essere almeno quello di convincere le due parti a ridurre o limitare i fronti dello scontro. Se l’incontro tra Cook e Gee-Sung Choi non riuscirà nemmeno in questo, la discussione in tribunale basata su migliaia e migliaia di pagine fornite da ambo le parti, rischia di slittare fino al 2013.
Alla vigilia della parteza di Samsung per l’incontro con Apple negli USA, alcuni dirigenti hanno indicato che la diatriba con la Mela è destinata a proseguire in tribunale, lasciando così intendere che l’incontro di domani non porterà novità di rilievo. Viceversa pur ricordando le gradi divergenze esistenti tra Cupertino e la Corea del Sud, JK Shin, responsabile della divisione mobile di Samsung, sembra lasciare una porta aperta per una soluzione alternativa o parziale che non sia esclusivamente di fronte al giudice: “Esiste ancora un grande divario nella guerra dei brevetti con Apple, ma abbiamo ancora diverse possibilità di negoziazione, incluso il cross-licensing”. Un accordo di licenze incrociate tra i due Big dell’elettronica sembra la soluzione migliore per una diatriba che legali e addetti ai lavori ritengono inutile per ambo le parti.
Rimane comunque difficile prevedere l’esito finale dell’incontro Apple-Samsung ma il realismo e la praticità di Tim Cook, contro l’idealismo e le guerre di principio se non scatenate per lo meno volute da Steve Jobs, lasciano aperti buoni margini per una risoluzione più conciliante. Al suo biografo Walter Isaacson, Jobs annunciò l’avvento della “Guerra Termonucleare” globale contro Google e Android colpevoli di aver copiato il look & feel di iOS, di iPhone e poi anche di iPad senza aver cercato di proporre innovazioni e una strada alternativa, una guerra che ricorda direttamente lo scontro Apple contro Microsoft degli anni ’80-’90 per aver copiato l’interfaccia grafica icone e mouse del Mac. Dopo anni e anni di guerre legali Jobs pose fine allo scontro al suo ritorno a Cupertino con un accordo incrociato che prevedeva la cessazione delle ostilità da parte di Apple, il sostegno di Microsoft con nuove edizione di Office e altri software per Mac, oltre all’acquisto di una quota simbolica di azioni Apple da parte di Microsoft per convincere la finanza e il mondo che Apple sarebbe rinata. E’ impossibile prevedere oggi l’esito del tentativo di mediazione Apple – Samsung ma se esiste qualche probabilità in più per un accordo extra-giudiziale questo molto dipende dalla presenza di Tim Cook, più pacato e razionale nel ruolo di Ceo in sostituzione del geniale ma anche mercuriale Jobs.