Nel secondo processo contro Samsung, Apple punta al codice sorgente di Android. I legali di Cupertino hanno espressamente richiesto che Google venga costretta a presentare documenti concernenti il funzionamento di Android, questo anche se Google non è stata direttamente citata in giudizio insieme a Samsung. La richiesta d’informazioni su Android da parte di Apple è riportata da Bloomberg e riguarda il secondo processo contro Samsung che prenderà il via nel 2014 presieduto dal giudice Paul S. Grewal presso il tribunale di San Jose, lo stesso in cui si è svolto il primo processo conclusosi la scorsa estate a favore di Apple con una multa di 1,05 miliardi di dollari per Samsung. Ricordiamo che il rimborso è stato in seguito ridotto a 639,4 milioni di dollari, mentre la parte restante dovrà essere ricalcolata dal tribunale con una procedura che prenderà il via il 12 novembre.
Gli avvocati di Apple sostengono la richiesta di visione del codice di Android giacché il sistema operativo di Big G fornisce gran parte delle funzioni nei terminali Samsung accusati di violare brevetti e tecnologie di Cupertino. D’altra parte invece i legali di Google, alcuni dei quali rappresentano Samsung nel processo, ritengono che Apple abbia compiuto una decisione strategica escludendo Google dagli accusati nella causa in corso. In particolare non essendo Google accusata direttamente, potrebbe essere costretta a svelare informazioni riservate se il tribunale decidesse in questo senso, senza tuttavia avere il diritto di richiedere documenti e informazioni sul codice di Apple, venendo a mancare il diritto di scoperta reciproca esistente invece tra le parti in causa.