Il confronto più atteso tra Apple e Samsung inizia ufficialmente oggi nel tribunale di San Jose presieduto dal giudice Lucy Koh. Dopo quasi due anni di querele, richieste di blocchi alle vendite, ricorsi in appello e minacce incrociate a base di brevetti in circa 10 paesi nel mondo, il confronto diretto negli USA tra i due giganti dell’elettronica è atteso come il momento clou di questa lunga guerra di trincea, per una sentenza o un accordo extra-giudiziale che potrebbe segnare la svolta non solo per il mercato americano ma anche nel resto del mondo.
Negli ultimi mesi e soprattutto nelle ultime settimane il giudice del tribunale della corte distrettuale della California del Nord ha imposto ad Apple e soprattutto a Samsung di ridurre gli argomenti e i brevetti sottoposti al confronto, scremare la lista dei testimoni e anche il numero delle domande rivolte alla giuria.
Apple ha presentato un questionario di 6 pagine per un totale di 29 domande, mentre Samsung ha originariamente presentato un documento di 40 pagine contenente 700 domande, inoltre ha proposto di chiamare a testimoniare 192 persone. Dopo lo snellimento imposto dal giudice, Samsung ha presentato un documento di 12 pagine, mentre entrambe le parti potranno chiamare a testimoniare al massimo 45 persone per un totale di 25 ore di udienza.
Tra le persone che Apple chiamerà a testimoniare compaiono diversi nomi illustri tra cui segnaliamo: Phil Schiller, senior vice president worldwide marketing, Scott Forstall senior vice president iOS development, altri dirigenti di Cupertino meno noti al grande pubblico come Boris Teksler, direttore della sezione patents and licensing, Tony Blevins, responsabile delle operazioni.
Nell’elenco presentato figurano anche ricercatori, scienziati e progettisti come Chris Stringer, uno degli ingegneri del primo iPhone, Paul Dourish computer scientist e Peter Bressler, designer industriale e professore. Nell’elenco dei testimoni di Apple c’è anche Susan Kare, storica conoscenza degli appassionati Mac della prima ora: si tratta della designer che ha creato le icone del primo Mac del 1984.
Nelle fasi preliminari e preparative sembra che la strategia legale di Samsung sia stata quella di inondare la corte con materiali, reclami su brevetti, testimonianze e in generale di rallentare e ritardare l’inizio del confronto, strategia che gli esperti legali in USA ritengono potrebbe essere seguita dal colosso coreano anche durante il processo vero e proprio.
Sembra che Samsung tenterà di dimostrare che Apple abbia copiato o preso ispirazione per il design del proprio iPhone da un precedente dispositivo di Sony, anche se Cupertino ha rapidamente respinto la tesi. L’obiettivo mal celato di questa impostazione non gioca però a favore di Samsung: secondo alcuni osservatori accusare Apple di aver copiato Sony rappresenterebbe solo una giustificazione per concedere e ammettere il proprio diritto di copiare a sua volta Apple.
Da parte sua Cupertino richiede come compensazione da Samsung 2,5 miliardi di dollari tra mancato profitto, royalties e profitti ottenuti, secondo l’accusaa, indebitamente per aver copiato soluzioni hardware e software della Mela.