Finora cause legali e sentenze in Europa, Cina e USA sono state solo un assaggio: il vero processo Apple contro Qualcomm inizia lunedì 15 aprile presso il tribunale federale di San Diego e si preannuncia come il più grande processo sui brevetti della storia. Non solo per la stratosferica somma di denaro in gioco: Apple, Foxconn, Pegatron e altri costruttori partner di Cupertino chiedono a Qualcomm rimborsi sui diritti dei brevetti e licenze per un totale di 27 miliardi di dollari, per somme in eccesso pagate a partire dal 2013.
Dall’altra parte Qualcomm respinge le accuse e chiede 7 miliardi di dollari di arretrati da Apple e fornitori per pagamenti non corrispoti, oltre a miliardi di dollari per danni, per una somma non ancora precisata. Ma come anticipato, il processo Apple contro Qualcomm non sarà il più grande della storia sui brevetti per le enormi somme in gioco. Anche se la questione ruota intorno a brevetti, diritti e licenze per i chip modem di iPhone, l’esito potrebbe stravolgere completamente l’intero mercato dei chip modem per smartphone, inclusi anche i dispositivi Android che rappresentano la grande maggioranza del mercato in termini di unità vendute.
Ma gli scenari di questa causa legale vanno ben oltre. L’esito se sfavorevole a Qualcomm, potrebbe stravolgere completamente il suo modello di business, come la multinazionale propone sul mercato i suoi brevetti, processori e chip modem e come formula i prezzi delle componenti e soprattutto come calcola i costi per royalty su brevetti e tecnologie.
Nei processi precedenti Apple ha dichiarato che per ogni iPhone Qualcomm incassa 7,50 dollari. Cupertino sostiene che il prezzo giusto sarebbe di 1,50 dollari per dispositivo, vale a dire una percentuale del 5% in royalty calcolata sul costo di 30 dollari per ogni chip modem usato in iPhone.
Mentre tutti gli altri detentori di tecnologie e brevetti (fondamentali o meno) impongono una somma per l’uso di singoli o determinati brevetti, Qualcomm richiede una somma di licenza fissa che permette di utilizzare tutti i suoi brevetti, oltre a richiedere poi una somma in base ai chip e alle componenti impiegate. Secondo Apple e i suoi partner costruttori questa è una strategia che limita la concorrenza nel settore e che danneggia l’innovazione.
Viceversa per Qualcomm questa politica commerciale è necessaria per sostenere gli immensi costi di sviluppo e ricerca che le hanno permesso di creare il più grande portfolio di tecnologie e brevetti nel campo delle telecomunicazioni, un prezzo sostenuto che i clienti sono chiamati a sostenere per contribuire all’innovazione.
Infine l’esito del processo Apple contro Qualcomm potrebbe determinare se e quando vedremo un iPhone 5G. La disputa in corso infatti impedisce per il momento ad Apple e Qualcomm di trovare un accordo sui chip modem 5G di Qualcomm, l’unico sul mercato con chip e componenti di seconda generazione, già ottimizzati in termini di prestazioni di collegamento e di consumi energetici.
Per alcuni Apple punterà su Intel per lanciare iPhone 5G nel 2020 o forse nel 2021, secondo altri invece Intel è in ritardo sulla tabella di marcia e Cupertino sta già pensando alle alternative possibili, inclusi altri fornitori potenziali o la progettazione di un chip modem Apple.
Nelle prossime ore verrà selezionata la giuria, mentre l’azione vera e propria del processo Apple contro Qualcomm inizierà martedì 16 aprile con le dichiarazioni di apertura di entrambe le parti. Si prevede che la durata del processo sarà di 4 settimane: dopo questa prima settimana, il tribunale sarà in sessione dal lunedì al mercoledì, mentre gli argomenti di chiusura e le deliberazioni della giuria sono attesi per la settimana del 13 maggio.
Un processo chiave che vedrà sfilare come testimoni tutti i più importanti dirigenti di Apple e Qualcomm. Persino Tim Cook potrebbe comparire già questa prima settimana di lavori, poi sono attesi anche Jeff Williams responsabile delle operazioni, Phil Schiller responsabile marketing. Per Qualcomm potremmo vedere il Ceo Steve Mollenkopf, il presidente Cristiano Amon. Un evento fondamentale per l’intero settore che sarà seguito sia sul versante iPhone che Android, da tutti i marchi di telefonia e società che realizzano dispositivi connessi, costruttori, analisti e naturalmente dalla finanza.
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