Apple ha comprato VocalIQ, una startup del Regno Unito nota per avere sviluppato alcune API specifiche per il riconoscimento del linguaggio parlato che consentono all’utente di interagire in modo più naturale con un sistema operativo, un meccanismo che in poche parole potrebbe essere sfruttato per migliorare ancora Siri. Ne parla il Financial Times, spiegando che VocalIQ da molti anni si occupa di ricerche avanzate di vario genere concernenti il linguaggio.
Non è chiaro in che modo Apple voglia sfruttare le conoscenze di d VocalIQ ma è probabile, come già detto, l’integrazione con Siri, l’assistente vocale di iOS. Secondo il Financial Times, la Mela potrebbe usare alcune tecnologie anche per l’Apple Car, giacché VocalIQ ha tra i suoi progetti specifiche applicazioni per l’uso in auto.
Da notare che in passato sul blog di VocalIQ, sono apparse dure critiche nei confronti di Siri, definito “un giocattolo” incapace di comprendere il contesto nel quale opera. La differenza tra Siri, altri assistenti vocali e la tecnologia VocalIQ, a detta dei suoi ideatori, è la capacità di quest’ultimo di apprendere. Un vecchio post sul blog di VocalIQ si leggeva: “Apple, Google e altri padroneggiano le funzionalità di riconoscimento vocale ma sfruttano ancora approcci medioevali quando si tratta di affrontare conversazioni”; “usano ancora sistemi di risposta basati su diagrammi di flusso pre-programmati, non in grado di apprendere”. “Gli utenti chiedono sistemi di conversazione con meccanismi di auto-apprendimento con i quali parlare liberamente di film, ristoranti, musica, prenotazioni di hotel, il significato della vita, con vantaggi enormi e innegabili; il primo che riuscirà a far fronte a queste richieste dominerà il mercato smartphone e indossabili per i prossimi dieci anni”.
La Casa di Cupertino ha confermato l’acquisizione di VocalIQ con il consueto commento di rito “Compriamo di tanto in tanto società tecnologiche più piccole e solitamente non parliamo dello scopo o dei piani post acquisizione”.