Apple ha comprato Workflow, apprezzata applicazione per l’automazione su iOS. L’app consente di collegare tra loro le funzioni di alcune app permettendo di creare flussi di azioni con lo scopo di automatizzare l’esecuzione di operazioni semplici e complesse che l’utente svolge con frequenza.
A rivelare l’acquisizione è TechCrunch che stava indagando sulla questione da tempo ma che ora è in grado di confermare l’avvenuto acquisto. Non è chiaro quale sia l’importo sborsato da Apple ma si parla di una “discreta cifra” che ha permesso di reclutare il team e vantaggi per gli investitori che avevano creduto nella startup.
L’app è stata sviluppata da un piccolo team che include Ari Weinstein, ex specialista nel jailbreak. Da tempo apprezzata, offre funzionalità simili a quelle ottenibili da servizi come IFTTT o da Automator su OS X, automatizzando l’esecuzione di compiti ripetitivi.
Workflow consente di concatenare più azioni eseguite una dopo l’altra; mette a disposizione una libreria (in continuo aggiornamento) con azioni catalogate in base al tipo di informazioni che sono in grado di trattare: immagini, testi, gestione file e altro. Esempi di possibili azioni sono: la creazione di immagini GIF partendo da una serie di foto, prelevare una serie di immagini da siti web, tradurre un articolo dal web, pubblicare una foto su più social contemporaneamente, eseguire calcoli e molto altro.
L’app aveva ricevuto l’Apple Design Award nel 2015 per l’eccellenza nelle funzioni di accessibilità, uno dei motivi che potrebbe avere spinto la Casa di Cupertino all’acquisizione. Con una mossa inconsueta per Apple, l’app è ora proposta come gratuita tra i download dell’App Store.
L’acquisizione di Workflow è una buona notizia per quanti erano preoccupati dalla partenza da Apple di Sal Saghoian, guru dell’automazione che lo scorso anno ha lasciato la Casa di Cupertino. Alcuni avevano visto la partenza di Saghoian come un segnale del disinteresse di Apple per le tecnologie di automazione.