Apple vuole far scattare foto in sequenza rapidamente e aumentarne la risoluzione senza diminuire la velocità di memorizzazione. Questo potrebbe essere la ragione per cui l’azienda di Cupertino ha acquisito SnappyLabs, una realtà nota tra gli appassionati di prodotti Apple per avere sviluppato SnappyCam, un’app capace di catturare foto fino a 20-30 frames al secondo a piena risoluzione.
L’acquisto di SnappyCam, non confermato da Apple, è stato riportato da TechCrunch che avrebbe avuto conferme da fonti affidabili. Il sito americano, che in passato aveva intervistato il titolare di SnappyLaps, oltre che unico tecnico e sviluppatore John Papandriopoulos (nella foto qui sotto in una immagine scattata proprio con SnappyCam), menziona anche alucuni segnali che sembrano abbastanza inequivocabili: la sparizione senza spiegazioni dell’app, una di quelle di maggior successo, da iTunes, la chiusura del sito e le congratulazioni della fidanzata di Papandriopoulos con un link sulla sua pagina di Facebook che puntava alla notizia dell’acquisizione.
Nonostante SnappyLabs sia sostanzialmente una “one man band”, le tecnologie che utilizza sono decisamente interessanti per Apple. Per rendere in grado iPhone di scattare ad una velocità largamente superiore a quella che gli è consentita dal sistema operativo e dal processore (iPhone 5s riesce al massimo ad arrivare a 10 foto al secondo; iPhone 5 scatta tra le tre o quattro foto al secondo), John Papandriopoulos ha di fatto reimmaginato la scrittura dei file Jpeg partendo dagli algoritmi della trasformata discreta del coseno (alla base della compressione dei file in Jpeg), ottimizzandoli per l’engine NEON ad architettura SIMD dei processori ARM che si occupa di gestire il video e anche l’elaborazione delle immagini. Il risultato è stato un software eccellente e molto apprezzato (anche se in Italia non ha mai raggiunto i vertici toccati in altri paesi). La velocità di scatto permetteva a SnappyCam di arrivare, adattando la risoluzione, fino a 60 frames al secondo (20-30 come accennato, a risoluzione piena) e di andare all’infinito, fino ad esaurimento dello spazio sulla memoria o della batteria, con la sequenza. In aggiunta a questo l’algoritmo di compressione migliorato determinava anche una buona qualità dello zoom digitale (fino a 6X), permetteva di modificare al volo il rapporto base per altezza della foto.
La ragione per cui Apple ha acquistato SnappyLabs (che a quanto pare era ambita anche da altre aziende concorrenti) non è dichiarata ma intuibile. Apple ha manifestato il suo interesse per la funzione di scatto continuo con la modalità Burst di iPhone 5s. Grazie alla tecnologia usata da SnappyCam diventerà possibile aumentare la velocità del Burst a livelli elevatissimi, visto anche che potrebbe essere ottimizzata per i 64-bit. Portare da 10 a 20, 30 o magari 40 frames al secondo lo scatto di immagini statiche, consentirà di avere sempre lo scatto perfetto, oppure di creare sequenze di immagini molto dettagliate, di fatto dei veri e propri filmati ma con la risoluzione di una foto. In aggiunta a ciò sarà anche possibile in future versioni del sistema operativo dare la modalità Burst a modelli di iPhone che oggi non ce l’hanno, come l’iPhone 5.