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Apple compra alluminio carbon-free per iPhone SE

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Apple ha annunciato che, come parte degli investimenti Green Bond da 4,7 miliardi di dollari emessi a partire dal 2017, sta ricevendo la seconda fornitura di alluminio prodotto senza emettere anidride carbonica (come tradizionalmente accade) e che la userà per la produzione degli iPhone SE. La prima nel 2018 venne usata per la produzione dei MacBook Pro 16.

Apple sta investendo tantissimo nel settore green e cerca in tutti i modi di ridurre l’impatto ambientale dell’azienda, dei suoi prodotti, della sua filiera dei fornitori. Attualmente l’azienda è carbon free nel senso che i suoi uffici e negozi sono a emissione zero, utilizzano energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Sta inoltre continuando a produrre i suoi prodotti con materiali riciclati e a preoccuparsi di gestire l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla fabbrica al packaging, alla spedizione sino alla consegna, esposizione, vendita, acquisto, utilizzo e infine smaltimento e riciclo a fine vita.

Apple compra alluminio carbon-free per iPhone SE

 

Apple ha messo in campo tecnologie innovative, come ad esempio quelle per il riuso dell’alluminio per la scocca di molti suoi prodotti (attualmente sono fatti in alluminio riciclato suoi iPad Pro e Air, gli Apple Watch, i MacBook Pro, Air e mini). L’azienda ha anche messo in campo una serie di robot nei suoi magazzini che processano i prodotti usati o rimandati indietro e li smantellano recuperando non le componenti elettroniche funzionanti (che sarebbero comunque obsolete) bensì le materie prime.

In particolare, le terre rare e l’alluminio, che deve essere recuperato in maniera tale che non sia contaminato perché mantenga un grado di purezza adatto all’uso in produzione per i nuovi apparecchi. Inoltre, l’azienda lavora per fare in modo che anche i suoi fornitori entro il 2030 si “ripuliscano” e producano le cose per Apple utilizzando fonti rinnovabili e in maniera sostenibile.

apple alluminio

Torniamo all’alluminio. Apple aveva da tempo fatto una joint venture con due colossi del settore minerario, Alcoa e Rio Tinto, più il governo canadese e quello dello stato del Quebec, dove hanno sede gli impianti e i centri di ricerca. Lo scopo della joint venture, avviata nel 2018 e costata finora 144 milioni di dollari di investimento, è quello di produrre alluminio senza emissioni di anidride carbonica.

 

L’alluminio è un elemento chimico (un metallo duttile) che non si trova in natura allo stato puro: viene estratto dalla bauxite con un processo piuttosto complicato. La fase principale è quella che utilizza una fusione in camere piene di acqua con un processo elettrolitico. Il processo di elettrolisi di allumina disciolta in criolite è stato creato nel 1886 da Hall-Héroult ed è il più diffuso in tutto il mondo.

Purtroppo, per ogni tonnellata di alluminio ricavato dalla bauxite, la reazione elettrolitica produce otto tonnellate di anidride carbonica. Questo, unito alla qualità del materiale (pesa un terzo dell’acciaio ma è più resistente e resiste in maniera ottima anche alla corrosione) e alla sua grande diffusione (l’alluminio è circa l’8% in peso della crosta terrestre) porta a un rischio inquinamento elevatissimo.

Apple compra alluminio carbon-free per iPhone SE

Elysis ha sostituito la reazione elettrolitica che produce l’alluminio con una che utilizza un differente tipo di reattivi, e si basa sull’uso di ceramica. La reazione produce solo ossigeno e quindi non ha un impatto sull’ambiente dannoso come quello del raffinamento dell’alluminio tradizionale estratto dalla bauxite.

La mossa di Apple è storica perché l’azienda non solo ha interesse nella produzione di computer, tablet e telefoni che abbiano a tendere un impatto ambientale zero (già oggi Apple sta riducendo del 70% la dipendenza da forniture di alluminio estratto con tecniche tradizionali) ma pensa anche di agire da catalizzatore per tutto il settore, aprendo una strada storica per la realizzazione di nuovi modelli innovativi di estrazione e raffinamento dell’alluminio.

Apple compra alluminio carbon-free per iPhone SE

Questo è precisamente lo scopo del green bond dell’azienda, che ha inteso utilizzare parte delle sue plusvalenze per restituire in maniera intelligente all’economia e al pianeta delle soluzioni innovative per il riciclaggio, l’uso di materiali innovativi, la ricerca di tecniche inedite e in generale lo sviluppo di impianti e soluzioni ambientalmente sostenibili e innovativi.

Apple ha in questo momento 50 progetti, tra cui quello Elysis che permettono all’azienda di cancellare tre milioni di tonnellate di CO2 e di avviare la produzione di 700 megawatt di energia rinnovabile. L’azienda sta lavorando anche, come detto, per azzerare l’emissione di gas serra da parte di tutta la sua filiera produttiva entro il 2030. Per farlo deve convertire 175 e più aziende in 25 paesi. La sfida è enorme ma anche il capitale e la posta in gioco. Sembra di capire che la determinazione dell’attuale leadership di Apple e di tutta la sua cultura aziendale vadano decisamente in quella direzione.

Tutte le immagini di questo articolo sono di Apple. Per approfondire gli ambiziosi obiettivi green che Apple si è imposta di raggiungere entro il 2030 rimandiamo a questo articolo di macitynet.

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