Non votate il pacchetto retributivo da 99 milioni di dollari del CEO Tim Cook: è quanto sta chiedendo l’Institutional Shareholder Services, un gruppo di consulenza per azionisti e investitori di Apple che intende abbattere il pacchetto di compensi proposto per l’amministratore delegato della società, appellandosi al fatto che questo rappresenterebbe «una significativa preoccupazione».
Nella lettera esaminata dal Financial Times si legge che, per tutto il 2021, Tim Cook ha ricevuto azioni per un valore di 82 milioni di dollari: a questo pacchetto retributivo da dirigente si aggiungono 630.630 dollari di spese per la sicurezza personale e altri 712.488 dollari per un jet privato, un importo che per l’ISS supererebbe significativamente i premi che assegnano società comparabili ad Apple.
D’altra parte il Consiglio di amministrazione di Apple invece ha raccomandato agli azionisti di approvare il pacchetto retributivo di Cook, che ricopre il ruolo di amministratore della società pressappoco dalla scomparsa di Steve Jobs (2011), quindi un decennio pieno. Generalmente gli azionisti seguono la raccomandazione del consiglio, di conseguenza la lettera dell’ISS, che si muove in direzione diametralmente opposta, appare se non altro curiosa.
Tra l’altro non è la prima volta che l’Institutional Shareholder Services si oppone ad un pacchetto di compensi di Apple: l’ultima volta è stata nel 2015. Per di più, nel 2011 chiese persino ad Apple di rivelare i propri piani, dati i notevoli problemi di salute dell’allora amministratore delegato Steve Jobs, mettendo persino in dubbio il posto di Jobs nel consiglio di amministrazione della Disney.
Con Tim Cook al timone, Apple ha registrato una crescita significativa e ha raggiunto traguardi importanti. Per dirne uno, Apple è stata la prima società quotata in borsa a raggiungere una capitalizzazione di mercato di un trilione di dollari nel 2018 e di due trilioni nel 2020. Ad ogni modo l’assemblea annuale degli azionisti di Apple, che causa COVID si terrà in formato virtuale, è prevista per venerdì 4 marzo: a quel punto scopriremo cosa avranno deciso a riguardo.