Apple sta forse collaborando con Energous Corporation, azienda che da tempo lavora su idee innovative per la ricarica wireless, soluzioni che utilizzano le onde radio. Il nome di Apple è citato da VentureBeat che l’avrebbe scovato in un dispositivo di ricarica presentato nei prospetti informativi presentati presso l’organo di regolamentazione.
Ad avere stuzzicato l’interesse di Apple potrebbe essere stata WattUp, una tecnologia di ricarica senza fili che consente all’utente di dimenticare di ricaricare in automatico i dispositivi grazie a un piccolo componente da integrare nei dispositivi che consentirà di ricaricare in automatico smartphone e altri oggetti senza collegarli alla corrente o appoggiarli su una base apposita.
Nei documenti con le richieste di certificazione (risalenti al 2014), si cita una “prova di conformità Apple”, nome che lascerebbe pensare a una partnership ma che potrebbe anche essere un riferimento alla certificazione MFi che Apple richiede per accessori iPhone ufficialmente a norma, certificati.
Non è la prima volta che il nome di Apple salta fuori quando si parla di Energous; quest’ultima afferma di lavorare con “una delle cinque più importanti aziende di elettronica di consumo” e ha relazioni di lavoro con TSMC e Foxconn, produttori e assemblatori che lavorano per conto di Apple.
È di maggio di quest’anno la notizia del reclutamento da parte di Apple di due ex dipendenti di uBean, azienda specializzata nella ricarica wireless a ultrasuoni e che vanta un portfolio di brevetti con tecnologie innovative, tra cui la ricarica priva di contatto.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, la ricarica a distanza è una sorta di “Sacro Graal” del settore dell’elettronica. Intorno ad essa si svolgono da anni ricerche che puntano secondo il caso all’utilizzo di onde radio, di microonde e ultrasuoni. Per ora nessuno ha rilasciato prodotti commerciali, né dimostrato pubblicamente sistemi effettivamente funzionanti. Intorno a questo concetto ci sono problemi complessi da superare tra cui la dispersione di energia: già una ricarica a sfioramento, come quella di Apple Watch, è meno efficiente di una ricarica con filo e connettori. Una soluzione che prevede la ricarica a metri di distanza rischia di essere poco efficace e inapplicabile.