Apple sta collaborando con alcuni ricercatori a nuove app basate su ResearchKit che consentiranno a persone che decideranno di sottoporsi a test del DNA di condividere per scopi scientifici alcuni dati per analisi e ricerche.
In due studi iniziali, spiega MIT Technology Review, ai partecipanti è chiesto di fornire campioni di DNA alle organizzazioni accademiche responsabili delle ricerche. Una delle fonti della pubblicazione afferma che Apple spera che molte persone condivideranno i dati del DNA con altre parti, incluse organizzazioni che stanno lavorando su differenti ricerche. La Mela vorrebbe completare le app in tempo per la Worldwide Developers Conference di giugno, evento nel corso del quale potrebbero essere presentate.
Uno degli studi è sotto l’egida della University of California San Francisco (UCSF) e nasce con lo scopo di esaminare le cause delle nascite premature valutando fattori genetici e altri dati memorizzati sull’iPhone di donne in gravidanza. Un diverso e non meglio specificato studio è guidato dal Mount Sinai Hospital di New York; Apple e il comitato di revisione istituzionale a quanto pare stanno decidendo se concedere o no le rispettive approvazioni.
Le persone che accettano di collaborare dovrebbero inviare campioni di DNA, come ad esempio saliva usando tamponi orali da inviare in una busta preparata ad hoc a un laboratorio autorizzato da Apple. I primi laboratori pronti a ricevere i campioni pare siano quelli di Mount Sinai e dell’UCSF. Anziché eseguire l’intero sequenziamento del genoma, i laboratori si concentreranno su alcune patologie correlate ai geni, permettendo di limitare i costi di ogni test a poche centinaia di dollari o meno.
Presentato a marzo di quest’anno, ResearchKit è un framework software open source progettato per la ricerca medico-sanitaria, che aiuta medici e scienziati a raccogliere i dati dei partecipanti agli studi clinici con una frequenza e un’accuratezza superiori, utilizzando app per iPhone. Istituti di ricerca di livello internazionale hanno già sviluppato app con ResearchKit per studi su asma, tumore al seno, malattie cardiovascolari, diabete e morbo di Parkinson. Gli utenti decidono se partecipare o no a uno studio clinico, e il modo in cui vengono condivisi i loro dati.