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Apple cita in giudizio una startup che sviluppa SOC con suoi ex dipendenti

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Apple ha intentato causa contro Rivos, una startup specializzata in RISC-V che ha assunto numerosi ex dipendenti di Apple di alto livello.

Lo riferisce Reuters spiegando che, a detta di Apple, Rivos avrebbe rubato segreti commerciali assumendo oltre 40 ingegneri specialisti in system-on-chip” (SoC) che in precedenza lavoravano per la Mela, e che due di questi avrebbero prelevato gigabyte di dati con informazioni confidenziali da fornire a Rivos.

Rivos è un’azienda che al momento opera in “stealth mode” (in incognito) e che ha evitato la grande attenzione del pubblico da quando è stata fondata lo scorso anno.

I SoC sono singoli circuito integrati nel cui interno sono presenti vari componenti utili per la realizzazione di un intero sistema: oltre al processore centrale, integrano anche un chipset e altri controller come quello per la memoria RAM, circuiteria di input/output o il sotto sistema video.

Apple riferisce di avere speso miliardi di dollari in oltre un decennio di ricerche nella progettazione dei suoi SoC, chip che hanno “rivoluzionato il mondo del personal e mobile computing”. Rivos avrebbe di proposito assunto ingegneri che lavoravano per Apple allo scopo di accedere a segreti commerciali. Tra le persone contro le quali punta il dito Cupertino ci sono Bhasi Kaithamana e Ricky Wen, ingegneri che avrebbero prelevato migliaia di file con progetti di SoC e altre informazioni riservate da fornire a Rivos.

Nella citazione in giudizio si fa riferimento anche ad altri ex dipendenti che avrebbero prelevato documenti riservati al momento di lasciare Apple, usando AirDrop, dispositivi USB e account cloud per l’invio del materiale, inclusi documenti con la presentazione di SoC non ancora presentati.

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A detta di Apple, Rivos avrebbe comunicato con i vari ex dipendenti della Mela con app di messaggistica cifrata e questi avrebbero cercato successivamente di inizializzare i loro dispositivi per nascondere le prove del furto.

Nella citazione in giudizio Apple afferma di non avere altra scelta per via della quantità di informazioni prelevate, della natura delle informazioni sottratte e per il lavoro ora svolto dai suoi ex dipendenti, con mansioni presso i competitor identiche a quelle che svolgevano per la Mela.

Kaithamana, uno degli ex dipendenti accusato da Apple, avrebbe sottratto nel corso di una settimana dell’agosto del 2021 migliaia di documenti nei quali erano presenti “informazioni commerciali riservate e proprietarie”; queste informazioni sarebbero state prima trasferite su un suo computer usato a lavoro e poi su unità USB; Apple nella citazione indica anche i dettagli dei vari file che sono stati trasferiti.

Wen, un secondo ex dipendente di Apple, prima di andare via avrebbe trasferito 360 gigabyte di dati da un computer fornito da Apple a un disco esterno. Secondo la Casa di Cupertino ha sottratto dettagli su attuali e futuri SoC, incluse informazioni su microarchitettura di passati, presenti e futuri SoC.

Apple chiede un’ingiunzione contro gli ex dipendenti che ora lavorano per Rivos, in modo da impedire loro di continuare a sfruttare i dati sottratti, indennizzi per il danno arrecato dall’appropriazione indebita di segreti commerciali e altri adnni per “l’indebito arricchimento” di Rivos, ottenuto grazie al materiale sottratto a Apple. La Mela è disposta eventualmente ad accettare una ragionevole percentuale sulle royalty di Rivos e ha chiesto un processo davanti ad una giuria.

La storia ricorda quella di Nuvia, altra start-up che ha sviluppato chip server e successivamente è stata acquisita da Qualcomm. Nuvia era stata fondata da tre ex importanti dipendenti di Apple; quest’ultima ha presentato una denuncia affermando che gli ingegneri in questione avrebbero sfruttato impropriamente informazioni tecniche nate da ricerche da Cupertino.

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