La battaglia sui brevetti in corso tra Apple e Samsung amplia i suoi orizzonti e arriva in Cina. La Mela si è rivolta ai tribunali cinesi che si occupano di proprietà intellettuale chiedendo 1 miliardo di yuan (circa 134 milioni di euro) come risarcimento per la vendita degli iPhone nel paese.
Apple contesta quanto già fatto anche negli USA accusando il produttore di chip di abuso di posizione dominante e pratiche anticoncorrenziali che costringerebbero a pagare iniqui diritti di licenza, prezzi fuori mercato per l’utilizzo dei brevetti in questione.
Don Rosenberg, responsabile legale di Qualcomm, ha dichiarato a Reuters che “ad Apple sono state offerte condizioni in linea con i termini accettati da più di cento aziende cinesi rifiutandosi anche solo di prenderle in considerazione”.
Nel fascicolo processuale presentato negli USA Apple parla di violazione degli obblighi dei termini FRAND (fair, reasonable, and non-discriminatory, equi, ragionevoli e non discriminatori) spiegando che Qualcomm avrebbe adottato “tattiche di esclusione e di royalty eccessive” per mantenere la sua posizione. Per ogni iPhone 7 da 32GB che costa negli USA 649$ Apple deve corrispondere circa 15$ a Qualcomm; la cifra è ancora più consistente per gli iPhone di “tagli” maggiori, anche se la dimensione dello storage nulla ha a che fare con i brevetti di Qualcomm.
In Cina Qualcomm ha già avuto problemi in passato: nel febbraio del 2015, dopo 14 mesi di indagini, è stata condannata a pagare una multa da 975 milioni di dollari per gli stessi problemi contro cui Apple ora punto il dito. L’azienda è stata condannata anche in Corea del Sud ed è stata indagata anche nell’Unione Europea.