All’evento del 12 Settembre Apple ha presentato diverse novità hardware, e annunciato le date dei prossimi rilasci software, che arriveranno entro la fine del mese: come era tradizione sino a qualche anno fa ci si aspettava che il lancio fosse accompagnato anche da una nuova versione di iTunes, sulla quale invece c’è stato il silenzio più completo.
Considerando che iTunes è il centro nevralgico attraverso il quale non solo passano iPhone e iPad nella gestione con Mac e PC Windows, ma anche il player multimediale per eccellenza, quello che in pratica ha ucciso tutte le eventuali alternative di terze parti per chi ascolta musica dal computer.
Insomma, un software fondamentale, per molti versi più di Word e Photoshop, perché preinstallato, gratuito e obbligatorio se avete un iPhone e iPad.
Nel mentre che scriviamo l’ultimo aggiornamento di iTunes porta il numero a 12.8, rilasciato lo scorso giugno, si concentrava su Airplay 2, mentre serve andare a Ottobre 2014 per vedere l’ultimo grande aggiornamento, quando iTunes passava alla versione 12.
Quasi quattro anni sono molti per un software che, nel frattempo, ha visto il mondo attorno cambiare radicalmente: oggi l’attenzione per il salotto è molto più forte rispetto al passato, il mercato dei NAS è cresciuto moltissimo così come i servizi di streaming (Spotify, Amazon Music e Apple Music per la musica, Netflix e Plex per il video) e anche le proposte hardware, rispetto al passato, sono sempre più indipendenti dal Mac e più orientate agli apparati mobili, relegando iTunes a semplice comprimario.
Apple è certamente al corrente di queste tendenze ma nonostante questo sembra che la nuova versione di iTunes non sia una priorità: certo, il 17 Settembre quando uscirà iOS 12 potrebbe anche essere il momento di un nuovo iTunes, ma il fatto che non ne abbiano parlato ieri sera conferma che se di aggiornamento si tratta, sarà un aggiornamento minore e probabilmente del tutto irrilevante in quanto a nuove funzionalità.
L’iTunes che (forse) verrà
Qui in redazione ci sono pareri diversi, come è normale che sia: ognuno ha i propri desideri ma oggettivamente tra le novità che ci si aspetta da un prodotto sempre fondamentale come iTunes alcune sono imprescindibili.
La prima miglioria è un database più flessibile e, onestamente, più veloce di quello attuale, dove poter immagazzinare migliaia di brani MP3 o AAC (perlomeno) senza che l’App ne soffra più di tanto, con un sistema di ricerca più veloce e con suggerimenti meno invasivi di adesso.
Nelle ultime versioni poi Apple ha iniziato a portare gli utenti sempre di più verso l’utilizzo di Apple Music e meno verso una libreria locale, cosa che piace a chi effettivamente è abbonato al servizio meno per chi non ama lo streaming.
La seconda miglioria è una interfaccia più moderna, con una transizione simile, per esempio, a quella vista da iPhoto a Foto: al di la dei piccoli ritocchi estetici e dei ripensamenti (si ci sono stati anche quelli) l’aspetto di iTunes è lo stesso dalla versione 1, rilasciata il 9 Gennaio 2001. Un progetto eccellente, certo, ma che potrebbe essere rivisto anche alla luce di quanto presente dalle alternative più gettonate (vedi Spotify).
Chi scrive poi non nega di sognare una versione di iTunes con un cambio di paradigma ben più radicale, simile ad esempio a Plex, che offre sia una App che lo stesso servizio via Web attraverso un browser: sotto alcuni punti di vista andrebbe in concorrenza con Apple Music e soprattutto con iTunes Match, ma metterebbe di certo gli utenti molto più a proprio agio data l’enorme flessibilità della proposta.
In sostanza si tratta di una soluzione che localizza una cartella e ne tiene traccia dei cambiamenti: quando mettiamo un brano o un video in questa cartella, il data base di aggiorna da solo con i metadati (scaricati da internet) e ci lascia usare la risorsa attraverso l’interfaccia web. Viceversa, quando la togliamo dalla cartella, la risorsa sparisce senza lasciare l’odiosa traccia di “File non trovato”. Inoltre, la gestione via web offrirebbe un notevole vantaggio in termini di prestazioni per quanto riguarda la gestione di risorse multimediali come Musica, Video e (perché no) anche foto, pur lasciando la sincronizzazione attiva per iPhone e iPad (ma solo dall’App).
In effetti, il tallone di achille che da sempre affligge iTunes è la condivisione in famiglia, che da Mac e Apple TV, ad esempio, funziona benissimo mentre è sempre risultata lenta e instabile tra Mac e iOS: osservando soluzioni come Plex invece si capisce che i limiti non sono insormontabili e frutto di scarso interessa da parte degli sviluppatori.
Tra i tanti desideri che gli utenti chiedono in internet di iTunes, c’è anche quella, più radicale, di una scorporazione tra la parte musicale e quella video (a memoria introdotta con la versione 4.8 del 2005): una sorta di sistema presente su iOS, dove l’App Musica è sostanzialmente un riproduttore musicale, l’App Video serve appunto per i video e iTunes Store è il negozio. Tre App diverse per servizi diversi, che su iTunes sono inglobati nello stesso, enorme, contenitore.
Vedo, prevedo, stravedo
Dato che iTunes è, storicamente, scorporato dalla cadenza di macOS, un po’ per l’ovvio legame con iOS e un po’ per la presenza anche su Windows, pensiamo che il suo sviluppo e il suo rilascio non sia da auspicare con il rilascio del prossimo macOS, ma in un evento a se stante.
Considerato che Apple ha focalizzato nell’evento di ieri l’attenzione sul mobile, quello che ci aspetta da adesso a Natale è forse un altro evento legato al mondo Mac, dove è difficile si parli di iTunes.
Saremo felici di sbagliarci, ma il sospetto forte è che se di novità in questo senso si parlerà, sarà nel 2019, probabilmente non prima della primavera.
Se poi guardiamo la storia, scopriamo che da iTunes 5 in poi Apple ha sempre presentato nuovi aggiornamenti di versione (quelli più importanti, non quelli minori) tra Settembre e Ottobre, in concomitanza con il lancio di iPhone, per cui il pensiero va a tra un anno, a meno di sorprese (si parla di un lancio di nuovi iPad). Di certo iTunes rientra nei progetti che Apple ha tralasciato da troppo tempo, al pari di Mac mini e MacBook Air, e sui quali l’aspettativa è alta.
Nel frattempo, pur ammettendo che per chi ha un iPhone abbandonare iTunes è impossibile, invitiamo a provare soluzioni come Plex (nella sua parte gratuita, che per uso personale va più che bene), sperando che Apple torni a brillare come fatto in passato, con un player di nuovo all’avanguardia e un servizio di contorno su Mac perlomeno al pari di quanto visto su iOS.