Prosegue il disvelamento di interessanti dettagli grazie al processo Apple/Samsung, questa volta si parla di costi di licenza, il corrispettivo che Apple avrebbe chiesto a Samsung per poter sfruttare i suoi brevetti. La richiesta risale ancora al 2010, quando i rapporti fra le due aziende non si erano ancora del tutto guastati e il mercato Android iniziava a crescere in maniera significativa.
In virtù dei rapporti storici fra le due aziende – Samsung è per anni stato uno dei principali fornitori di Apple – Cupertino aveva tentato di concedere alla società sud-coreana le necessarie licenze, tramite il pagamento di un corrispettivo di 30 dollari per ogni smartphone venduto e di 40 dollari per ogni tablet venduto, cifra quest’ultima poi arrivata ai 30 dollari.
La formula presentava poi diverse sfaccettature, prevedendo ulteriori ribassi a seconda delle caratteristiche del telefonino. Ad esempio il Samsung Blackjack II (nell’immagine a fondo articolo), dotato di classica tastiera QWERTY e decisamente diverso da un qualunque iPhone, avrebbe ottenuto uno sconto pari al 80% per le sue licenze.
Non solo i telefoni Android, ma anche i telefoni Bada, Windows Mobile e Symbian avrebbero dovuto sottostare alle stesse condizioni, richiedendo specifiche licenze di Apple per poter far uso di brevetti registrati da Cupertino. Se Samsung avesse accettato, avrebbe dovuto corrispondere almeno circa 645 milioni di dollari ad Apple, corrispondenti al numero di smartphone venduti negli USA. Le trattative sulla questione si sono però interrotte, probabilmente perché Samsung ha ritenuto o di poter fare a meno delle licenze di Apple, oppure di trovarsi di fronte ad una richiesta troppo onerosa.
Fonte: The Verge