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Apple, che fine ha fatto la musica classica?

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Entro la fine dell’anno Apple lancerà una app dedicata alla musica classica o quantomeno integrerà una sezione strutturata e organizzata all’interno della sua Apple Music. Forse con un abbonamento a parte o forse come parte dedicata a quello più ampio di Apple Music.

Sia quel che sia, ormai sono passati dodici mesi da quando Apple ha acquistato Primephonic, il popolare e soprattutto molto quotato servizio di streaming dedicato alla musica classica che da tempo si dice dovrebbe diventare parte dell’offerta dell’azienda di Cupertino.

Il mito del rock

In realtà se Apple ha rivoluzionato la musica (e lo ha fatto veramente, lanciando sia iTunes che iPod e poi la vendita online della musica) lo ha fatto perché è una azienda californiana i cui leader, a partire da Steve Jobs, sono stati e sono molto legati a una idea americanocentrica della musica. Quella dell’autore, della band, del cantante.

Il rock, il folk e tutta le declinazioni di musica che, per i nati a partire dagli anni Cinquanta, rappresentano l’idea di Musica con l’iniziale maiuscola. Ma è realmente così?

Gli Stati uniti certamente hanno un’ottima educazione musicale anche nel settore che definiamo “classico” (e i cui confini sono in realtà piuttosto ondeggianti) e non mancano moltissime orchestre in tutto il paese, molte più che nel nostro in percentuale, anche se l’Italia è la patria del “linguaggio musicale”, visto che a partire dal 1500 è stato l’italiano la lingua franca per esprimere quantità e misure musicali, incluso l’alfabeto delle sette note.

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Che fine ha fatto Primephonic

Esattamente un anno e qualche settimana fa Apple annunciava di aver acquistato Primephonic. Questo è quello che l’azienda scriveva:

«Con l’aggiunta di Primephonic, gli abbonati ad Apple Music avranno un’esperienza significativamente migliore con la musica classica, a partire dalle playlist e dai contenuti audio esclusivi Primephonic. Nei prossimi mesi gli appassionati di Apple Music Classical godranno di un’esperienza dedicata con le migliori funzionalità Primephonic, fra cui la navigazione e la ricerca ottimizzate per compositore e per repertorio, viste dettagliate dei metadati dei brani, oltre a nuove caratteristiche e vantaggi».

In realtà questi vantaggi ancora non si sono visti. Non c’è una sezione dedicata alla musica classica sui server di Cupertino, anche se è vero che il motore di ricerca e la qualità della musica classica disponibile su Musica è di notevole livello.

Continuava Apple «Amiamo e abbiamo un profondo rispetto per la musica classica, e Primephonic è uno dei servizi preferiti da chi apprezza questo genere», ha affermato Oliver Schusser, Vice President di Apple Music e Beats. «Insieme, stiamo arricchendo Apple Music di nuovi contenuti classici, e nel prossimo futuro offriremo un’esperienza di musica classica dedicata che sarà davvero la migliore al mondo».

Apple, che fine ha fatto la musica classica?

Apple Classical

I riferimenti a una app di Apple di streaming di musica classica sono stati individuati e persi di vista più volte nel corso degli ultimi mesi. Si diceva che doveva uscire prima dell’estate, adesso si parla della fine dell’anno.

Forse potrebbe essere un passaggio in un evento in cui si presenteranno nuovi AirPods Pro e Max? Forse ci sarà una nota a pie’ di pagina della conferenza dedicata al lancio degli iPhone 14, che si terrà come di tradizione questo autunno? Ovviamente non lo sappiamo ma possiamo immaginare che però qualcosa a Cupertino si sta muovendo.

Primephonic è sempre stata considerata la più grande piattaforma di streaming specializzata nel mondo della musica classica. Il servizio di streaming ad alta risoluzione era stato aggiunto all’offerta di Primephonic nel 2017 e, fino all’acquisizione di Apple, vantava oltre 3,5 milioni di brani classici di 170mila artisti su quasi 230mila album e 2.400 etichette. Un vero e proprio “tesoretto” di alto livello, che ha anche un altro punto forte dalla sua.

Primephonic, nascendo con un approccio “classico” e non “rock” ha da sempre utilizzato in maniera più intelligente le tag e creato un ambiente in cui la musica classica possa essere trovata e ascoltata in maniera più strutturata.

Dopotutto le playlist e i mix-tape di classica non funzionano: chi ama il genere vuole ascoltare album particolari, esecuzioni specifiche, brani in sequenza. Un “mix” di classica semplicemente non ha senso per un melomane o un amante della musica da camera o da concerto.

Apple, che fine ha fatto la musica classica?

Perché ancora non si è mosso nulla

C’è un motivo se Apple non ha ancora lanciato il suo catalogo di musica classica “per bene” con una app dedicata della quale si sono da tempo scoperte le tracce in rete.

Infatti, mentre Apple Arcade riceve nuovi giochi quasi ogni settimana, Apple Music si basa principalmente sugli aggiornamenti di iOS per vedere nuove funzionalità. Nell’ultimo anno, con iOS 15, l’azienda ha introdotto il Dolby Atmos e la qualità Lossless. Presto, seguendo questo filone di ragionamento, l’azienda presenterà Apple Classic, un servizio di streaming musicale per la musica classica, basato appunto su Primephonic che abbiamo detto è stata acquistata lo scorso anno. Fino a questo momento, con iOS 16, Apple Music ha ricevuto solo poche modifiche.

Il meglio potrebbe essere “nascosto” e arrivare a sorpresa con il lancio della versione definitiva assieme ai nuovi telefoni. In questo articolo alcune riflessioni sul mondo della musica classica con il passaggio al digitale prima e ai formati compressi dopo.

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