Un nuovo rapporto della CNBC ha esaminato alcune delle banche in trattativa con Apple per il supporto alla sua nuova carta Apple Card. Con l’accordo di Goldman Sachs, inizialmente riluttante, la carta ha avuto una forte attenzione ai consumatori, soprattutto per rendere più facile e agevole il pagamenti. Tra le holding interessata, Citigroup avrebbe fatto un passo indietro a causa di preoccupazioni legate alla redditività del prodotto.
Mentre Barclays, JP Morgan Chase, Synchrony, e Citigroup erano in trattative con Apple, era quest’ultima quella in fase più avanzata. Tuttavia, le fonti di CNBC hanno sottolineato che le preoccupazioni circa la redditività del progetto hanno preso il sopravvento, facendo sfumare l’affare.
Le preoccupazioni sulla redditività della holding provengono dal fatto che Apple Card non prevede tasse, oltre al fatto che nuove funzionalità software aiuteranno gli utenti a pagare i propri debiti evitare interessi, e altri vantaggi ancora. Proprio sugli interessi gli istituti bancari in USA hanno fatto fortuna; si tratta di un grande business per le banche, dato che i consumatori hanno speso oltre 113 miliardi di dollari per i servizi previsti dalle carte di debito nel 2018.
Ed allora, l’adozione del canone zero e prezzi trasparenti che evitano interessi, rende per i margini di profitto molto più bassi, incrementando i dubbi degli istituti partner. Peter Wannemacher, analista di Forrester ha anche osservato che le istituzioni finanziarie stanno diventando riluttanti a collaborare con aziende che prevedono queste condizioni che portano a margini di profitto più bassi.
Tra i tanti vantaggi di Apple Card, quello che consentirà di organizzare le spese per tipologia, trending, settimana per settimana, mese dopo mese, con icone e colori che consentono di capire visivamente dove sono state effettuate spese. Usando la carta giornalmente per pagare il caffè e fare la spesa, si otterrà anche contante che è possibile usare quotidianamente (“Daily Cash”).