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Apple Car non esiste ancora ma solleva preoccupazioni antitrust

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Apple Car non esiste ancora, e chissà se esisterà mai. Eppure l’auto che non c’è ha già sollevato preoccupazioni antitrust. Addirittura, le preoccupazioni potrebbero essere ben maggiori nel caso in cui l’auto di Apple non dovesse mai arrivare in vendita. Ecco perché.

Preoccupazioni di allarme simili si accendono anche riguardo alle partnership di Google con i produttori di automobili, e c’è già chi è pronto a scommettere che le due società stanno per prepararsi a un duopolio in tema di sistemi operativi per auto.

Politico riferisce che i primi campanelli di allarme sono stati sollevati su un recente annuncio Ford, che a partire dal 2023 doterà le sue auto e i suoi camion di Google Maps, Assistante Google e Play Store preinstallati. Lo ha riferito il CEO Jim Farley, definendo tale partnership un’opportunità per “reinventare” l’automobile, rendendola un ufficio su ruote, con più connettività di qualsiasi telefono o laptop.

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L’accordo ha dato a Ford il prestigio tanto necessario, e a Google la possibilità di mostrare i suoi prodotti a milioni di conducenti. Molti osservatori dell’industria tecnologica, però, hanno guardato all’auto Ford-Google del futuro con occhi diversi. Questi temono che le aziende tecnologiche faranno presto alle auto quello che hanno fatto ai telefoni: legare i loro sistemi operativi esclusivi a prodotti specifici per eliminare i concorrenti e dominare un’enorme fetta dell’economia globale.

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“La corsa non è più il punto”, ha affermato Jim Heffner, vicepresidente di Cox Automotive Mobility specializzato in veicoli autonomi e connessi:

I dati sono la pietra angolare. … Apple, Google e altri vogliono essere l’epicentro di tutto questo

Mentre la maggior parte delle attuali preoccupazioni si concentra su Google, ci sono timori simili intorno ad Apple.

Se da un lato Apple Car sembra una nuova entusiasmante tecnologia, c’è chi guarda al futuro delle quattro ruote della Mela come una strategia di Apple per intrappolare ulteriormente i consumatori nel loro redditizio ecosistema, dove l’azienda ottiene una commissione del 30% di tutte le vendite digitali. Questa la preoccupazione di Trendacosta, direttore associato di politica e attivismo all’EFF, che annovera il rivale di ricerca di Google DuckDuckGo tra i suoi donatori.

Attualmente, le case automobilistiche stanno ancora cercando di rendere i loro sistemi di infotainment il modo principale in cui i consumatori interagiscono con il veicolo. Tuttavia, la partnership Google-Ford rappresenta l’alba di un riconoscimento che i produttori di automobili rimarranno sempre indietro con la propria tecnologia e che i consumatori preferiscono la familiarità della loro interfaccia per smartphone

E’ vero che, nel momento in cui i piani di Apple di produrre e vendere un’auto si dovessero concretizzare, allora potrebbero non sorgere problemi antitrust. Tuttavia, se Apple entrasse in partnership con i produttori di automobili, come sta facendo Google, per fornire l’esperienza in-car, dalle mappe alla musica, si potrebbe potenzialmente sostenere l’inizio di un duopolio Cupertino/Mountain View in termini di infotainment per auto.

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