Attivisti LGBT stanno reagendo con rabbia e sconcerto alla notizia di un nuovo campus di Apple che dovrebbe sorgere all’interno del Research Triangle Park in North Carolina. Lo stato della Carolina del Nord è da tempo boicottato da varie organizzazioni perché non ha a tutt’oggi completamente abrogato la legislazione che limita i diritti civili delle persone LGBT.
Apple da tempo è schierata a fianco del movimento LGBT e la decisione di aprire un nuovo campus nel North Carolina è vista dagli attivisti come un modo per spalancare la porta ad altre aziende che, in virtù di incentivi come l’energia elettrica affidabile e a basso costo (nel Nord Carolina l’energia elettrica per uso industriale costa l’8% in meno della media degli Stati Uniti), potrebbero essere invogliate a fare lo stesso passo dei dirigenti della Mela aprendo attività varie nello Stato.
Dopo essere stato eletto con la promessa di annullare una legge statale con limitazioni in materia di diritti per i gay e per i trans, il governatore Roy Cooper non è riuscito ad ottenere dal Congresso statale la loro completa abrogazione. Si è arrivati a una a moratoria sulle ordinanze di non discriminazione dell’orientamento sessuale ma questo compromesso ha soddisfatto solo parzialmente gli attivisti LGBT, che chiedono l’abrogazione totale e senza condizioni di sorta.
“Il North Carolina è uno degli Stati più ostili della nazione nei confronti della popolazione LGBTQ, senza nessuna strategia credibile di miglioramento a breve termine” ha dichiarato un attivista al sito Axios. “A queste condizioni è difficile pensare che qualsiasi azienda possa decidere di avviare attività o impiegare migliaia di persone qui”.
C’è anche chi vede nell’arrivo di Apple e altre grandi aziende schierate con il mondo LGBT, un modo per perorare la loro causa. A pensarla così è ad esempio, Doug Parker, CEO di American Airline che sostiene con forza i diritti LGBT, secondo il quale è proprio l’apertura di attività in luoghi come questi che potrebbe fare la differenza.