Le app gratis non sono più gratis. Prima di essere costretti a sedare un’ondata di panico, precisiamo che le applicazioni che si scaricano senza pagare esistono ancora, ma Apple ha cambiato la dicitura che compare sotto il pulsante che consente di scaricare le app gratuite da iTunes Store o sotto le icone nell’App Store cancellando la parola fatidica, “Gratis” appunto, al posto della quale ora appare il più tecnico, preciso (e sicuramente meno allettante anche dal punto di vista di come suona almeno in italiano) “Ottieni”.
Nel momento in cui scriviamo il nuovo termine è usato solo all’interno delle pagine che descrivono le applicazioni, non sulla prima pagina dello store, ma ci sono pochi dubbi che il cambiamento sia molto interessante e va ben al di là di una semplice differente formulazione dello stesso concetto. È probabile che la scelta possa avere a che fare con le lamentele di tanti che si ritrovano app gratuite che richiedono in seguito acquisti, pressochè obbligatori, all’interno delle applicazioni (i cosiddetti “acquisti in-app”), un problema che ha suscitato l’attenzione di associazioni di consumatori e denunce di privati per gli acquisti inconsapevoli ed ingenui fatti da bambini. All’inizio di quest’anno, anche della Commissione Europea aveva chiesto maggiore protezione per i consumatori. Apple, con Google, è dunque sotto pressione per la richiesta che i giochi pubblicizzati come “gratuiti” non ingannino i consumatori sui loro costi reali.
In particolare i giochi non devono contenere inviti diretti ai bambini ad acquistare articoli nell’ambito di un gioco o persuadere gli adulti ad acquistarli per i bambini; i consumatori devono essere adeguatamente informati sulle condizioni di pagamento degli acquisti e non dovrebbero vedersi addebitare importi in base a un’impostazione predefinita di pagamento senza aver fornito il loro consenso esplicito; i commercianti devono fornire un indirizzo di posta elettronica per consentire ai consumatori di contattarli se hanno dubbi o rimostranze.
Apple da qualche tempo specifica la dicitura “Offre acquisti in app”, per indicare applicazioni che propongono acquisti supplementari. Successivamente ha anche messo condizioni stringenti per gli acquisti in-app che devono essere sbloccati con una password (richiesta ogni 15 minuti), un messaggio popup avverte del fatto che si sta andando incontro ad una azione che implica un pagamento. iOS 8 integra funzionalità specifiche per i genitori, con funzioni che consentono loro di confermare o negare l’acquisto. Tutto questo evidentemente potrebbe non essere stato considerato sufficientemente stringente al punto da spingere Apple a limitare il peso della parola “gratis” che poteva in effetti esser contestata nel suo effettivo significato