Apple potrebbe mettere in gioco le nanotecnologie per migliorare la qualità dei display dei suoi dispositivi. Questo quel che racconta un brevetto scovato da Patently Apple.
Tecnologie di questo tipo sono menzionate, indirettamente, in quattro brevetti approvati dal Patent and Trademark Office nei quali si mostra l’uso di punti quantici sui layer del display assieme ad altre innovazioni per offrire una migliore qualità nel color rendering (l’effetto di una sorgente luminosa sull’aspetto dei colori). La parte più interessante sono i punti quantici, sono citati in varie parti dei brevettu.
I punti quantici sono da tempo noti nel campo delle nanotecnologie, conosciuti per la proprietà di molti corpi di emettere una radiazione se colpiti da un’altra radiazione (fluorescenza), mostrare diverse colorazioni in base alla luce irradiata e per varie peculiari caratteristiche. I display a punti quantici emettono luce quando sono sollecitati da una fonte luminosa o da corrente elettrica. È possibile variare le dimensioni dei punti e regolare la lunghezza d’onda dell’emissione fotonica, una caratterista che permette di regolare lo spettro luminoso visibile. Tra i vantaggi di questi schermi, un consumo minore rispetto ai tradizionali LCD: negli LCD ogni pixel è retroilluminato da una luce bianca e i pixel scuri si limitano a bloccare la luce; nei display che usano i punti quantici si accendono solo i pixel necessari, permettendo una maggiore definizione dei colori; negli schermi LCD il nero è in realtà un grigio molto scuro; in quelli che usano i “quantum dot” i pixel neri non emettono luce. Gli schermi a punti quantici sembra siano inoltre più duraturi degli schermi OLED e dovrebbero, tra le altre cose, essere anche meno costosi.