-12,35%, questi i pesanti effetti in borsa della presentazione dei risultati fiscali Apple di ieri. Che le cose non si sarebbero messe bene si era intuito già ieri sera nell’after hour quando immediatamente dopo l’annuncio formale dei dati, il titolo AAPL ha cominciato ad arretrare pesantemente fino a toccare un quasi -11%. Questo trend è stato poi confermato nel corso della mattinata a Francoforte e successivamente a Wall Street dove Apple ha aperto intorno a quota -10 e ha continuato a veleggiare su questo livello per poi affondare lentamente nel pomeriggio verso quota -12 e chiudere a pochi centesimi sopra il minimo di giornata a quota 450,50$.
Quel che è successo lo spiegano alcuni analisti secondo i quali tutto dipende dalla convinzione che il mercato di iPhone sia vicino al suo massimo possibile e che Apple possa ormai operare solo, o quasi, sulla sostituzione dei vecchi iPhone. In questo scenario la Cina, che dovrebbe rappresentare l’unico fattore di crescita a portata di mano, resta sfuggente per l’impossibilità di agganciare China Mobile (che usa tecnologie non compatibili con l’UMTS di iPhone), mentre da destra e sinistra Apple viene attaccata da produttori che stanno erodendo il suo vantaggio tecnologico. In questo stesso quadro Apple è praticamente obbligata ad inventare qualche cosa di nuovo, rivoluzionando qualche cosa di vecchio, come fece con iMac, iPod, iPhone e iPad per riuscire a crescere ancora e questo qualche cosa di nuovo è ancora molto distante o, peggio, Apple non sarà mai in grado di inventarlo, persa la genialità di Jobs. Visto che i 700$ del titolo AAPL incorporavano una parte di scommessa sia sulla capacità di Apple di una imminente rivoluzione e una parte di speculazione, ecco il crollo.
Gli stessi analisti restano comunque stupiti e privi di elementi razionali quando si considera che a finire a -12% è una società che dichiara di avere riserve di cassa pari a 137 miliardi di dollari e che si prepara a mettere a segno profitti per 45 miliardi di dollari nel 2013, una società che è la stessa che ha messo a segno nel corso degli ultimi 30 anni le 4 principali rivoluzioni della storia delle tecnologia di consumo (personal computer, dispositivi musicali personali, smartphone touch e tablet) e che da ormai un decennio registra incrementi di utili anno su anno, dopo avere registrato il suo record di tutti i tempi in fatto di profitto e vendite e avere preannunciato un nuovo trimestre da record, quello in corso.
Per chiarirsi le idee e capire quanto di speculazione e quanto di chiara visione sul futuro c’è in chi scommette contro Apple, non si può fare altro che attendere.