La sempre maggiore attenzione di Apple per l’ambiente, attira gli investitori verdi, società in grado di ottenere buoni risultati legati anche alle azioni sul clima, man mano che l’efficenza energetica legata all’ambito industriale sembra essere la meno attraente. Reuters fa alcuni esempi, citando società che da tre anni stanno investendo in Apple.
La Casa della Mela ha fatto importanti progressi, impegandosi a ridurre l’impatto sull’ambiente, utilizzando materiali ecologici e sviluppando nuove strategie per la conservazione delle preziose risorse del pianeta. Tutti i data center Apple, inclusa la nuova struttura di Reno (Nevada, USA), sono alimentati al 100% con energie rinnovabili; l’uso di energie rinnovabili per campus aziendali e centri dati raggiunge il 94%.
Il nuovo campus in costruzione a Cupertino, sarà a detta di Apple “un esempio di efficienza energetica e di edilizia sostenibile”. La società afferma di essere in prima linea nel ridurre o eliminare le sostanze nocive, difendendo le persone e l’ambiente. “Processi produttivi ottimizzati e il riciclo dei materiali riducono al minimo le sostanze nocive nella nostra filiera, contribuendo a limitare l’inquinamento geologico, idrico e atmosferico” spiega Apple. “Ci siamo imposti di bandire molte sostanze tossiche che danneggiano l’ambiente, e ci auguriamo che altri seguano il nostro esempio”.
Lisa Jackson, Vice President of Environmental Initiatives (in precedenza a capo della Environmental Protection Agency statunitense dal 2009 al 2013) spiega: “La strada è ancora lunga, ma siamo orgogliosi dei nostri progressi. Per esempio, ora tutti i nostri data center sono interamente alimentati da fonti sostenibili, come l’energia solare, eolica e geotermica”. E ancora: “Dal 2008, abbiamo ridotto del 57% l’energia mediamente consumata dall’insieme dei nostri prodotti. Ogni prodotto Apple supera di gran lunga le rigorose specifiche ENERGY STAR per il risparmio energetico. Apple è stata la prima azienda del settore a eliminare molte sostanze tossiche come il cloruro di polivinile (PVC), i ritardanti di fiamma bromurati (BFR) e gli ftalati.
Secondo stime di HSBC, l’eolico offrirà un rialzo del 68%, mentre per il settore del fotovoltaico la percentuale si aggira attorno al 37%. Tali conclusioni arrivano dopo aver analizzato le dinamiche di breve periodo nel settore e l’ottimismo degli investitori a lungo termine.
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