Gary Davis, il direttore dell’ufficio per la protezione dei dati irlandese, l’autorità amministrativa incaricata di assicurare l’applicazione della legge sulla tutela dei dati personali, avrebbe lasciato il suo incarico per andare a lavorare in Apple.
L’assunzione di Davis appartiene a un disegno strategico: l’Irlanda è la terra dove si trovano i quartier generali di molte multinazionali – comprese Google, Apple e Facebook – e si è sempre distinta per molteplici sentenze della Suprema Corte a difesa del diritto alla privacy. A dicembre del 2011 le autorità irlandesi hanno ad esempio obbligato Facebook ad apportare cruciali modifiche alle policy interne, al fine di garantire maggiore trasparenza e controllo a milioni di profili condivisi. Lo scorso anno, l’ufficio diretto da Davis aveva inoltre ottenuto dalla società in blu la sospensione degli strumenti di riconoscimento facciale in seguito a polemiche scatenatosi in vari paesi d’Europa.
L’Irish Time fa notare che l’assunzione in Apple arriva in un momento critico nel processo di un nuovo quadro normativo per la tutela della privacy in Europa. Il gruppo di “Europe Vs Facebook” (collettivo che spinge il social network a rispettare le leggi sulla privacy) è critico e si chiede se Apple ha voluto il migliore esperto del settore o ha solo fatto semplicemente una mossa per ingraziarsi le autorità irlandesi.
[A cura di Mauro Notarianni]