Apple ha assunto Antonio Garcia-Martinez: da due mesi – si legge sul suo profilo LinkedIn – ricopre il ruolo di Product Engineering, Ads Platform, ma è quel che ha fatto in precedenza a fare notizia in questo momento. Si tratta infatti della stessa persona che nel 2016 ha pubblicato l’autobiografia intitolata Chaos Monkeys in cui paragona la Silicon Valley alle “scimmie del caos” della società, divenuta subito un best seller del New York Times.
Nel libro, sottotitolato “Fortune oscene e fallimenti casuali nella Silicon Valley”, l’autore racconta le sue esperienze di lavoro di cui fanno parte il lancio della startup AdGrok, una piattaforma pubblicitaria poi venduta a Twitter, e la sua successiva direzione della piattaforma Ad Exchange di Facebook, oltre ad essere il responsabile (dal 2011 al 2013) di tutti gli annunci di targeting della società.
Con un passato di analista quantitativo in Goldman Sachs e autore di svariati articoli per Wired, Medium, Vanity Fair, Business Insider, The Guardian, Huffington Post e il Washington Post, il pubblicitario Garzia-Martinez svela alcune storie interne delle società per cui ha lavorato e racconta situazioni di vita reale per spiegare come funzionano la tecnologia pubblicitaria, le startup e il capitale di rischio.
Lo scorso mese erano cominciate a circolare alcune voci secondo cui Apple stesse considerando la creazione di una seconda tipologia di spazio pubblicitario all’interno di App Store, soprattutto considerato il fatto che le modifiche alla privacy di iOS minacciavano di ridurre le entrate pubblicitarie basate sulle abitudini degli utenti. Garzia-Martinez potrebbe perciò occuparsi proprio di questo, oltre alle altre piattaforme pubblicitarie dell’ecosistema di Apple che ritroviamo ad esempio in Apple News e nell’app Borsa.
Secondo alcune persone che lavorano nel settore, la funzione di privacy introdotta con iOS 14.5 potrebbe aumentare le attività pubblicitarie di Apple poiché gli inserzionisti avranno maggiori opportunità rispetto ai sistemi di monitoraggio tradizionale. Una previsione che avvalora le ipotesi dell’analista Bernstein, quando nel 2018 riteneva che l’attività pubblicitaria di App Store di Apple sarebbe potuta valere 2 miliardi di dollari entro il 2020.
Sembra insomma che dal punto di vista pubblicitario Apple abbia l’intenzione di diventare una società completamente diversa dai suoi concorrenti, in primis Facebook e Google. Tra le offerte di lavoro al momento ci sono all’incirca 50 posizioni aperte destinate alle piattaforme pubblicitarie di Apple, alcune delle qualii cercano ingegneri «Che aiutino a stabilire gli standard di una pubblicità efficace che al contempo protegga la privacy degli utenti», il che lascia presupporre che la multinazionale di Cupertino stia cercando di formare un nuovo team con l’obiettivo di lottare contro il traffico pubblicitario invadente.
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