Apple è arrogante? I cinesi pensano che ci sia chi è molto più arrogante, incluso chi lancia le accuse contro Apple. Questo quel che, apparentemente, si apprende dai commenti postato in calce ad un articolo pubblicato dal giornale economico Caijing.
Il quotidiano ha auto occasione di rilanciare la questione, pubblicando un sondaggio con un link all’articolo del Giornale del Popolo che assieme alla TV di Stato aveva, come noto, attaccato Apple, messa sul banco degli imputati per avere trattato, secondo l’opinione dei due influenti organi di stampa, i suoi clienti come se fossero meno importanti e rispettabili di quelli occidentali. Le accuse in particolare riguardavano le politiche di garanzia, differenti rispetto a quelle applicate all’estero, e l’atteggiamento di superiorità. Chi ha risposto al questionario di Caijing ha riversato queste accuse contro le istituzioni: in 600 repliche e 1300 “forward” (l’equivalente di quelli che noi conosciamo come “condivisioni” o “retweet”) sono stati evidenziati i nomi di banche, aziende telefoniche, compagnie petrolifere gestite dallo stato, società che offrono servizi di pubblica utilità, persino lo stesso Giornale del Popolo e altri media che operano nella nazione.
Molte delle lamentele concernenti le aziende di cui sopra parlano di un servizio clienti inadeguato, tipico del potere monopolistico. L’utente “Planet Virus” scrive: “Se affermiamo che Apple è arrogante, la maggior parte delle imprese di stato sono allora vergognose”; un altro utente parlando delle politiche di Cupertino dice: “Paese che vai, usanze che trovi”.
Alcuni osservatori credono che queste manovre del governo, come abbiamo già spiegato, siano in realtà un segnale che mira a indebolire le aziende estere che stanno invadendo il mercato cinese e rafforzare i produttori locali come Huawei, ZTE e Lenovo; si tratta in effetti di pratiche già seguite in passato quando critiche simili erano state mosse ai danni di Volkswagen e della catena di ristoranti KFC.
Anche negli USA non mancano attacchi alle società cinesi: Huawei e ZTE sono state accusate di mettere a rischio la sicurezza nazionale e di aver messo in commercio dispositivi e tecnologie per fornire ai servizi segreti metodi per spiare le comunicazioni.
[A cura di Mauro Notarianni]