Il sempre attento Florian Mueller ci informa di un importante risultato ottenuto da Apple a livello interpretativo legale, che potrebbe mettere in seri guai Android se confermato in sede giudiziaria, contro Motorola e contro HTC, bersagli degli attacchi di Apple.
Il brevetto, il numero 263, riguarda “l’interfaccia di programmazione di un’applicazione in tempo reale”, termine su cui i legali di Apple avevano proposto un’interpretazione stringente, intendendo semplicemente una più comunemente detta API che consente l’interazione tra due o più sottosistemi. Secondo Apple, Andy Rubin, durante il suo periodo di permanenza a Cupertino come dipendente, avrebbe tratto ispirazione da questo brevetto per poi sviluppare Android.
Negli scorsi mesi, grazie alla volatilità interpretativa del termine, Apple non era riuscita a prevalere su HTC facendo in seguito ricorso ad una sentenza a suo sfavore della ITC. Oggi sembrerebbe invece che il giudice Richard Posner abbia confermato l’interpretazione di Apple, dando quindi un netto vantaggio a Cupertino nell’attuale causa contro Motorola sullo stesso brevetto, e un vantaggio indiretto anche sul ricorso contro HTC.
Inoltre la decisione del giudice in questo caso sembra avere una certa rilevanza soprattutto perché Richard Posner (nell’immagine più in basso) è il giurista più citato dalla giurisprudenza statunitense nel ventesimo secolo. Come noto nei paesi anglosassoni i precedenti giurisprudenziali hanno grande peso e la decisione di un’importante personalità in merito potrebbe dare un vantaggio non da poco alla Mela.
Una vittoria di Apple potrebbe essere molto pericolosa in quanto per aggirare il brevetto Google sarebbe costretta a modificare l’intera architettura di Android; impossibile aggirare l’ostacolo con quale palliativo o modifica cosmetica.