Apple ha annunciato il lancio di un portale dedicato agli agenti delle forze dell’ordine nel quale sarà possibile presentare richieste in materia di dati e quant’altro è legittimamente possibile richiede su persone oggetto di indagini.
Il sistema è una sorta di sportello unico di facile uso che consente di ottenere informazioni su sospetti, dettagli sulla geolocalizzazione e ottenere in tempi brevi risposte. In linea generale non è una novità: Apple riceve documenti legali di vario tipo contenenti richieste di fornire informazioni o eseguire determinate azioni. Gli enti governativi e privati che si rivolgono alla Mela per avere informazioni e dati dei clienti devono attenersi alle relative leggi e normative in vigore. Gli avvocati di Apple esaminano le richieste e si accertano che siano legittime dal punto di vista legale. Se lo sono, Apple spiega di limitarsi a comunicare solo i dati strettamente necessari. Se una richiesta non è legittima dal punto di vista legale, o se la ritiene poco chiara, inopportuna o troppo vaga, può contestarla o respingerla.
Apple pubblica semestralmente un report sulla trasparenza (PDF): in Italia nella prima metà del 2017 l’azienda ha ricevuto 779 richieste relative a 1357 diversi dispositivi. I dati richiesti sono stati forniti in 560 casi. Le richieste più frequenti da parte delle forze dell’ordine riguardano l’accesso ai dispositivi. Nella maggior parte dei casi, queste richiedono informazioni utili a localizzare un dispositivo smarrito o rubato, a fronte della denuncia presentata da un cliente. Non mancano richieste presentate nell’ambito di indagini per reati di frode, richieste si basano su identificatori finanziari e ordinanze delle autorità statunitensi in merito a questioni di sicurezza nazionale.
La Casa di Cupertino spiega che il nuovo programma ad hoc tiene conto del rispetto dei principi per cui da sempre è impegnata in termini di sicurezza e privacy. Un team di professionisti dedicato per la formazione globale delle forze dell’ordine aumenterà in modo significato la possibilità di interagire con monitori forze dell’ordine e agenzie centrali. Apple ha adottato le raccomandazioni del Centro per gli studi strategici e internazionali (CSIS) in materia di cybersicurezza e prove digitali per le esigenze di tutte le agenzie delle forze dell’ordine.
Katherine Adams, Senior Vice President and General Counsel di Apple, ha confermato i cambiamenti in una lettera inviata al Senato USA.