Apple a distanza di quasi un anno modifica sul suo sito le diciture che descrivono l’offerta Apple Care. Come ci segnalano alcuni lettori, tra cui Andrea Reggiani e Altroconsumo, da oggi appare sul sito di Cupertino nella pagina dedicata al servizio, una chiara enunciazione su quel che spetta di diritto ai consumatori e che cosa offre in più Apple Care rispetto alle garanzia legale valida due anni offerta dal venditore in base alla normativa italiana (ed europea). Il passaggio porta a compimento il disposto del procedimento che ha portato Apple alla condanna da parte dell’Antitrust per non avere offerto con sufficiente chiarezza informazioni sui diritti che spettano ai suoi clienti, condanna che doveva avere già i suoi effetti in primavera, ma che è scivolata ad oggi per i vari passaggi del provvedimento esecutivo e un certo atteggiamento ostruzionistico da parte di Cupertino.
Apple aveva infatti inizialmente presentato un ricorso al TAR del Lazio che in marzo aveva dato poi torto alla filiale italiana, confermando, di fatto, la sentenza. Apple aveva pagato, modificando però solo blandamente le spiegazioni su Apple Care e suoi diritti dei clienti suoi siti. Il perno della comunicazione era un tabella con le spiegazioni delle differenti prestazioni a seconda del livello di garanzia che Apple aveva messo on line in tutti i siti europei. Ma a luglio l’Antitrust ancora una volta interveniva sottolineando l’inadeguatezza del provvedimento di Apple. Secondo l’ente di tutela dei consumatori: Apple avrebbe mantenuto «un taglio sostanzialmente incentrato sulla garanzia del produttore e sull’offerta dei servizi Apple Protection Plan a pagamento, con la mera aggiunta di brevi note apposte con evidenza grafica ridotta alla fine o comunque in posizione decentrata rispetto al resto del documento, in modo da non rendere immediatamente chiaro il contenuto dei diritti derivanti dal regime della garanzia legale di conformità». Di fatto secondo l’antitrust risultava che le pratiche scorrette erano «continuate anche successivamente all’avvenuta notifica del provvedimento» arrivando a minacciare una nuova e questa volta assai più pesante sanzione: sospensione delle vendite in Italia per 30 giorni.
Anche se Apple aveva dichiarato di respingere le accuse e di avere, a suo giudizio, modificato a sufficienza le informazioni fornite ai clienti, è del tutto evidente che è stato proprio il rischio di essere di nuovo condannata ad avere spinto Apple a riportare con chiarezza sulla pagina Apple care che «i vantaggi di AppleCare Protection Plan si aggiungono ai due anni di garanzia del venditore previsti dalla normativa italiana a tutela del consumatore», e a modificare pesantemente l’attacco del testo che ora non recita più: «Tutti i prodotti hardware Apple includono una garanzia limitata di un anno e 90 giorni di assistenza tecnica telefonica gratuita. Per estendere la copertura, acquista AppleCare Protection Plan» ma dice invece: «AppleCare Protection Plan offre il supporto tecnico di esperti via telefono e opzioni aggiuntive di assistenza hardware Apple».
Apple ha anche cancellato dal sito italiano la tabella con le garanzie che spettano per diritto ai clienti Europei; ora provando ad accedere ad essa si viene rinviati ad un PDF con un chiarimento sui diritti della garanzia legale, ovvero delle condizioni che danno diritto ad una riparazione a due anni dall’acquisto.
Parte di questo processo è certamente anche la decisione di ritirare dai negozi APR Italiani la Apple Care di cui abbiamo dato conto lo scorso venerdì. È probabile che siano ragioni di carattere legale, logistico, ad avere spinto Apple ad avocare unicamente a sé (AppleStore on line e negozi Apple) la vendita del pacchetto. In questo modo, infatti, avrà il pieno controllo sulle informazioni al cliente perchè sarà lei stessa attraverso il suo sito e attraverso i suoi specialisti formati ad hoc a fornire i dettagli sui reali vantaggi di Apple Care senza correre il rischio che associazioni di consumatori come Altroconsumo si presentino, come già accaduto in passato, telecamera alla mano davanti a qualche bancone di negozio che propone prodotti Apple e raccolgano informazioni piuttosto confuse, contraddittorie e in sostanza errate, sui diritti che spettano al cliente in rapporto all’acquisto di Apple Care.
Ora resta da vedere che cosa accadrà a livello Europeo. Apple è nel mirino anche dell’UE per le stesse ragioni per cui è finita sotto osservazione e poi condannata dall’Antitrust Italiano, ma al contrario di quanto accaduto in Italia, per ora, in altre nazioni dell’Unione né sono stati ritirati i pacchetti Apple Care né sono state cambiate le diciture sui siti Apple. Continua ad essere presente (qui ad esempio il sito francese) anche la controversa e non chiarissima tabella sui diritti dei consumatori europei.