Apple sta affrontando una nuova azione legale collettiva negli Stati Uniti, con l’accusa di marketing falso o ingannevole per gli schermi di MacBook Pro e MacBook Air basati su M1, pratiche commerciali fraudolente, cattiva condotta nell’assistenza clienti e violazione della legge sui consumatori. Il tutto parte dalla rottura dei display Macbook.
La causa, intentata questa settimana nel distretto settentrionale della California, rappresenta diversi episodi di difetti hardware che alcuni utenti hanno riscontrato nei loro MacBook Pro M1 e MacBook Air. Negli ultimi mesi, un numero significativo di clienti ha segnalato che gli schermi dei nuovi MacBook M1 di Apple si sono improvvisamente incrinati o hanno mostrato linee orizzontali e verticali nere, rendendoli inutilizzabili. Si legge negli atti di causa, che le crepe e i malfunzionamenti sono stati causati da un difetto hardware, piuttosto che dall’utente stesso.
Apple è accusata di ingannare di proposito i clienti esaltando la qualità dei display di MacBook Pro e MacBook Air M1. Secondo il procedimento avviato, Apple si è impegnata in pratiche commerciali fraudolente poiché i suoi “rigorosi test” dei display prima del rilascio avrebbero dovuto rendere evidente il presunto difetto. Nonostante ciò, la società ha continuato a rilasciare il prodotto.
E così, mentre Apple commercializzerebbe in modo fraudolento e falso i display come “premium, affidabili e durevoli”, gli attori accusano ulteriormente Apple di gravi violazioni del diritto dei consumatori, secondo la legislazione dello stato della California. Nello specifico, le accuse per Apple sono incentrate sulla presunta violazione della legge sui consumatori, rifiutandosi di riparare i display ai clienti, anche quando erano in garanzia.
Apple, in molti casi, ha rifiutato di riparare i display in garanzia, asserendo che il danno era stato causato dai clienti stessi, e quindi considerandoli come rotture accidentali. Inoltre, Apple afferma che in alcuni casi, lasciare detriti tra il MacBook e il suo coperchio può causare danni; tuttavia, la causa afferma che nessun cliente ha lasciato detriti e che la natura diffusa del difetto dimostra ulteriormente che si tratti di un difetto di fabbricazione, piuttosto che di qualsiasi altra cosa.
Il danno grave è ancor un altro: lasciando da parte la questione della riparazione del display, gratis o a pagamento, l’accusa sostiene che anche gli schermi sostituiti sarebbero, in teoria, difettosi. Di conseguenza, la causa accusa Apple di ulteriore cattiva condotta commerciale inserendo gli utenti in un ciclo infinito di display difettosi, portando a riparazioni costose e quindi “sostituzioni ugualmente difettose”.
Nella sua forma attuale, la causa non richiede danni o risarcimenti monetari ad Apple. Invece, chiede che Apple annulli il presunto “falso marketing” della qualità e affidabilità dei suoi display MacBook, come descritto sopra, e che “corregga, ripari, sostituisca o rettifichi in altro modo [le sue] pratiche illegali, ingiuste, false e/o ingannevoli
Dopo 30 giorni dalla presentazione della domanda, nel caso in cui Apple non si attivi, la causa potrebbe proseguire per chiedere i danni alla società. L’importo eventualmente richiesto potrà essere identificato solo a seguito dell’avvio del procedimento. Un portavoce di Apple ha rifiutato al momento di commentare la questione.