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Apple abbandona coalizione aziende USA per debole supporto alla privacy

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Apple ha abbandonato la State Privacy and Security Coalition (SPSC) in seguito a preoccupazioni per la spinta di normative che, secondo Apple, non permetterebbero di proteggerebbe adeguatamente i dati degli utenti.

SPSC si autodefinisce una “coalizione delle principale aziende di Internet, comunicazioni, vendite al dettaglio e media che lavorano per una robusta e sicura consistenza dei dati, avvisi di violazione, privacy e norme in materia di protezione dei consumatori”.

Apple a quanto pare avrebbe deciso di lasciare la coalizione perché a suo modo di vedere questa non starebbe facendo abbastanza per proteggere la privacy dei consumatori.

Stando a quanto riferisce Emily Birnbaum di Politico, nel gruppo in questione ci sono nomi quali AT&T, Google, Meta, e fino a poco tempo addietro, Apple. Sostenitori della privacy avrebbero notato che SPSC spinge per deboli normative sulla privacy, e l’assenza di spinte al Congresso per approvare un disegno di legge federale sulla privacy.

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Apple da sempre spinge per la privacy, la cifratura end-to-end e funzionalità quali l’App Tracking Transparency (la trasparenza del tracciamento nelle app). Con iOS 14 e iPadOS 14, sono state introdotte una serie di importanti funzioni per la privacy studiate per aiutare gli utenti a prendere informazioni più informate e consapevoli sui propri dati.

Gli utenti necessitano di funzioni e controlli per decidere come e da chi possono essere utilizzati i loro dati. Apple ha guidato il settore integrando misure di protezione della privacy nei suoi prodotti e servizi. Già nel 2005 Safari è stato il primo browser a bloccare di default i cookie di terze parti. In iOS 11 e macOS High Sierra, Safari ha aggiunto la funzione Intelligent Tracking Prevention per limitare ulteriormente il tracciamento dei dati pur consentendo la normale funzionalità dei siti web. Nel 2018 la Mela ha introdotto protezioni volte a impedire alle aziende il fingerprinting su Mac, una prassi con cui terze parti cercano di identificare i dispositivi degli utenti in base a dati come font e plug-in. Queste tecnologie rappresentano solo una piccola parte di varie funzioni per la privacy introdotte da Apple nei suoi prodotti e l’azienda da sempre spinge per garantire agli utenti più trasparenza e controllo, responsabilizzando le persone con gli strumenti e le conoscenze necessarie per proteggere le proprie informazioni personali.

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