Per chi è abituato alla crescita senza limiti degli ultimi 20 anni Apple, i risultati trimestrali annunciati il 2 maggio lasciano un po’ a desiderare, ma anche questa volta Tim Cook e le divisioni di Cupertino hanno tirato fuori un colpo da maestro: un colossale piano di riacquisto azioni da ben 110 miliardi di dollari, il più grande non solo per Apple ma nell’intera storia USA, almeno finora.
I più maliziosi possono già iniziare il lungo elenco di preoccupazioni e punti interrogativi che attanaglia da mesi sia gli appassionati e ancora di più gli azionisti Apple. In breve: basterà il più grande piano di riacquisto azioni della storia USA, e quindi probabilmente uno dei più grandi al mondo, per far dimenticare 15 anni e miliardi di investimenti in Apple Car, un visore promettente ma che darà frutti forse ma solo in futuro, infine un ritardo vero o apparente che sia in campo intelligenza artificiale AI.
È praticamente certo che il tempo e i miliardi spesi in Apple Car tornano utili al volo ad Apple per accelerare su Intelligenza Artificiale AI e molto altro ancora. È anche vero che quasi senza saperlo gli utenti Apple usano tutti i giorni funzioni basate su AI, questo da anni prima che se ne parlasse al bar.
Ma qui vogliamo concentrarci sull’annuncio dei 110 miliardi di dollari per il riacquisto azioni dei record: è giustamente interpretato da mercati, analisti e azionisti come il passo deciso di Apple verso l’intelligenza artificiale. I problemi ci sono, iPhone cala e calerà in Cina, ma cresce e crescerà in India, ma poco importa: Apple controlla tutto, dal minimo chip al livello più alto dei servizi.
Tutto è già stato riorganizzato e cucinato con la ricetta Apple, per una proposta AI che sarà presentata al mondo in parte martedì 7 maggio con nuovi iPad (forse M4), poi in forma più completa alla conferenza mondiale degli sviluppatori WWDC 2024 che inizia il 10 giugno.
I comuni mortali trovano difficoltà a comprendere piani con importi simili a manovre statali, ma che la mossa sia servita è fuori discussione, almeno per ora. Nel post market dopo l’annuncio il titolo AAPL, il più esangue dei favolosi Big 7 della tecnologia da un intero anno, è aumentato di oltre il 7% nel post market e sembra conservare slancio nel premarket.
Con 110 miliardi di dollari Apple segna il record superando sei volte sé stessa, con altri precedenti piani di riacquisto azioni monitorarti da Bloomberg fin dal 1999. Una cifra colossale che sembra anche suonare come la conferma definitiva: anche Apple c’è sull’intelligenza artificiale. Ma sempre per i più maliziosi, o pessimisti, qualche preoccupazione sul futuro di Apple rimane.
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