Cedendo alle pressioni del governo statunitense, Apple ha bloccato l’accesso ad App Store in Iran. La decisione non sembra partita da Cupertino ma collegata all’inasprimento delle sanzioni dell’amministrazione Trump, contraria all’accordo sul nucleare iraniano firmato da Obama nel 2015, insistendo sulla necessità di annullarlo e di limitare le possibilità di investimento in Iran.
A gennaio dello scorso anno Apple era stata obbligata a rimuovere dall’App Store app create da sviluppatori e startup iraniane ma l’accesso all’App Store (e la possibilità si scaricare app) era finora consentito. Nei tweet dello sviluppatore Saeed Taheri si fa notare che ora tentando di accedere all’App Store dall’Iran, appare un messaggio che indica l’assenza dello store nel paese: “The App Store is unavailable in the country or region you’re in”.
@gruber @bzamayo @_inside Apple decided to make AppStore unavailable in Iran! First time I’m seeing this error in 10 years! Would appreciate if you ask Apple for comments.
— Saeed Taheri (@saeed_taheri) March 15, 2018
Apple non è ufficialmente presente in Iran e, al pari di molte altre aziende, non può operare per via delle rigide misure sanzionatorie previste dagli Stati Uniti. Le sanzioni non impediscono ad ogni modo ai prodotti della Mela di arrivare nel Paese tramite “mercato nero” e canali “sotterranei” vari.
Gli iraniani sono appassionati di gadget elettronici e lo scorso anno ricerche locali riferivano che si contavano 40 milioni di smartphone e almeno 6 milioni di iPhone. Gli abitanti sono 82 milioni e l’età media della popolazione è sotto i 30 anni: un mercato dunque potenzialmente interessante per Apple ma dove non può operare in conformità con le leggi e i regolamenti di esportazione che impediscono vendita, esportazione, trasferimenti e così via.