Amazon si aggiudica il primo round contro Apple o ottiene di poter continuare ad usare il termine “appstore” sul suo negozio di applicazioni online basato su Android. Questa la decisione del giudice statunitense Phyllis Hamilton che ha ritenuto troppo deboli le argomentazioni di Apple, rifiutando così la richiesta di ingiunzione mossa da quest’ultima verso Amazon.
La posizione di Apple si incentrava sulla confusione che il termine avrebbe potuto generare confusione negli utenti impendendo loro di distinguere il negozio di applicazioni per iPhone da quello di Amazon.
L’argomentazione non ha convinto Judge Phyllis Hamilton che così ha sentenziato; secondo il magistrato “le prove dimostrano che Apple ha speso molti di soldi in spot e pubblicità, e ha venduto / fornito / reso disponibili un gran numero di applicazioni dal suo App Store. Tuttavia, ci sono anche prove che ‘App Store’ (il termine) è usato da altre società come un termine descrittivo per un luogo online in cui ottenere applicazioni software per dispositivi mobili”.
Per questa ragione la richiesta di ingiunzione di Apple è stata respinta. Resta in piedi la causa legale sull’uso del termine ma l’impressione è che gli avvocati di Cupertino dovranno trovare argomentazioni più convincenti e più concrete rispetto a quelle usate per provare a fermare la società di Seattle.