Apple si sta preparando a rispettare le norme del Digital Markets Act europeo (DMA), offrendo agli utenti di iPhone e iPad la possibilità di scaricare app da store alternativi all’App Store.
Non c’è ancora nessun annuncio ufficiale, bisognerà capire in che direzione intende spostarsi Apple e se quanto previsto da quest’ultima sarà gradito dall’Ue.
Apple ha ancora tempo (le norme europee entreranno in vigore a partire dal 2 maggio 2023) e secondo Morgan Stanley, anche se tutti gli utenti europei di iPhone e iPad iniziassero improvvisamente a scavalcare l’App Store ufficiale, il danno sarebbe limitato per Apple, un impatto calcolato come pari al massimo al 4% del fatturato dalle attività legate ai servizi e all’1% del presunto fatturato complessivo per il 2024.
Si tratta pur sempre di centinaia di milioni di dollari ma per Apple – che nell’ultima trimestrale vanta entrate annuali per 394,3 miliardi di dollari – si tratterebbe di bazzecole.
Le cose potrebbero cambiare se anche gli Stati Uniti cominceranno a mettere il bastone tra le ruote a Apple, con il loro “Open App Markets Act“, disegno di legge equivalente al nostro DMA che mira a limitare il potere monopolistico di aziende come Apple e Google, spingendo verso sistemi per la distribuzione di app più aperti, perdendo l’esclusività che ha sempre contraddistinto App Store e altre piattaforme di alcuni grandi sviluppatori.
Se Apple sarà obbligata a offrire il sideloading delle app in tutto il mondo, il mancato guadagno è stimato al 9% per le entrate dei servizi e al 2% tenendo conto delle entrate totali. Indipendentemente da ciò che succederà, l’App Store sarà probabilmente sempre la scelta primaria per gli utenti che preferiranno la sicurezza e la praticità dell’App store di Apple ad alternative. Non è da escludere inoltre la possibilità che Apple preveda sistemi di verifica dei pagamenti, con passaggi sui suoi server, al fine di garantire un livello minimo di sicurezza.
L’investimento messo in campo da Apple per assecondare le richieste dell’UE sarebbe ad ogni modo “rilevante”; gli ingegneri che lavorano a Cupertino vedono le disposizioni in questione come una “distrazione” che impedisce loro di sviluppare nuove funzioni di iOS.