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La legge europea porta la prima app per adulti su iPhone

Apple fin dall’inizio della storia di iPhone ha sempre rifiutato di approvare programmi per adulti ma la pornografia ha trovato ugualmente un modo di sbarcare nel mondo delle app, infilandosi nella porta aperta dal Digital Markets Act (DMA). L’applicazione in questione è HotTub che si scarica proprio grazie al DMA, normativa che ha costretto Apple a rendere legittimi gli store alternativi in Europa.

Il meccanismo grazie al quale HotTub può essere usato su iPhone è semplice. L’Unione Europea per impedire ad Apple esercitare un monopolio di contenuti ed economico sulle applicazioni installate su iPhone (lamentato da aziende come Spotify ed Epic Games), ha costretto la Mela a dare anche altri concorrenti la possibilità di installare un negozio di applicazioni. Ma mentre tutti quelli che fino ad oggi hanno sfruttato questa possibilità si sono limitati a presentare applicazioni innocue, AltStore PAL presenta nella sua offerta, appunto, HotTub, descritto come  un “browser di contenuti per adulti” senza interruzioni pubblicitarie.

Come detto in apertura, Apple non ha mai approvato il porno nelle applicazioni iPhone. Già ne 2010  Steve Jobs spiegava che Apple ha “la responsabilità morale di tenere fuori il porno dall’iPhone”, arrivando all’epoca a dichiarare: “Chi vuole il porno può comprarsi uno smartphone Android”. Ma già dal 2009 erano state messe barriere a contenuti per adulti.

Anche se poi i contenuti per adulti, grazie ai browser su cui non sono applicati filtri preventivi, si sono riversati largamente e liberamente su iPhone e iPad senza alcuna limitazione (tanto da suscitare cause legali) se non quelle frutto delle decisioni dei possessori dei telefoni, la notizia è rilevante sia perchè è il primo caso di un’app per adulti, sia perché non si capisce come possa essere fermata.

Anche se Apple ha un centro controllo anche sulle applicazioni distribuite da terzi, può bloccare solo quelle che presentano contenuti pericolosi o truffaldini, non quelle che contravvengono alle sue linee di indirizzo sui contenuti.

Ad aggiungere l’insulto alla beffa, lo sviluppatore lascia intendere che l’app è “approvata da Apple” che però nega decisamente e scarica tutte le colpe sull’Unione Europea.

Il DMA obbliga Apple ad autenticare la prima app per adulti per iPhone - macitynet.it

“Siamo profondamente preoccupati – dice Apple in una nota rilasciata ad alcuni siti americani – per i rischi  alla sicurezza che app porno hardcore di questo tipo creano per gli utenti UE, soprattutto per i bambini. Questa app e altre come questa, pregiudicano la fiducia e la sicurezza dei consumatori nell’ecosistema sul quale abbiamo lavorato per oltre un decennio per renderlo il migliore del mondo. Contrariamente alle false dichiarazioni fatte dallo sviluppatore del marketplace, di sicuro non approviamo questa app e mai la offriremo nel nostro App Store. La verità è che siamo temuti dalla Commissione europea a permettere la distribuzione tramite operatori di marketplace quali AltStore ed Epic (quest’ultima software house offre un diverso store alternativo, ndr) che potrebbero non condividere nostre preoccupazioni che riguardano alla sicurezza degli utenti”.

Anche se l’affermazione di Apple appare corretta, tra le righe si coglie una certa voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa e di far un po’ di propaganda per gettare cattiva luce sia sulla operazione che l’ha costretta ad aprire iPhone uno dei suoi peggiori nemici al pari di Epic che con le sue azioni legali stimolato l’Ue ad aprire l’iPhone e che infatti viene accusata di essere responsabile quanto l’Unione Europea.

Epic, tirata in ballo con un po’ di malizia, infatti si è subito premurata a dire che non ha nulla a che fare con le applicazioni per adulti, anche non può dire di non avere nulla a che fare con AltStore.

Lo sviluppatore del negozio aveva infatti aderito ad un progetto (il cosiddetto MegaGrant) che Epic Games ha lanciato per sostenere le realtà indipendenti che ricevono un supporto economico per i loro progetti ed è grazie a questo che AltStore PAL non scarica, almeno per ora, il costo dell’Apple’s Core Technology Fee (€1,50 ogni anno per applicazione installata) sulle spalle degli utenti indirettamente dando modo a HotTub di avere un facile ed economico accesso agli iPhone.

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