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App per il mirino di armi di precisione: l’FBI chiede ad Apple e Google chi sono gli utenti

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Il governo statunitense ha ordinato ad Apple e Google di rivelare nomi, numeri di telefono e altre informazioni su almeno 10.000 utenti di un’app per la taratura ottica di un congegno di mira.

A riferirlo è Forbes spiegando che si tratta di un provvedimento senza precedenti. Mai prima d’ora gli investigatori americani hanno richiesto i dati personali degli utenti di una singola app ad Apple o Google, e mai prima d’ora i federali hanno chiesto ai big della Silicon Valley dettagli su un numero così elevato di persone tutte insieme.

Stando a quanto riportato nell’ordine presentato dal Dipartimento di Giustizia il 5 settembre, gli investigatori vogliono informazioni sugli utenti di “Obsidian 4“, strumento usato per controllare i mirini dei fucili creati da American Technologies Network (ATN), azienda specializzata in apparati per la visione notturna. L’app in questione permette ai proprietari di armi di trasmettere in diretta, registrare video e tarare l’ottica di mira in modo che, agendo su i dispositivi di regolazione si riesca a far coincidere, a una distanza prestabilita, il punto di impatto del proiettile con il punto mirato attraverso l’apparato di mira.

Nella descrizione su Google Play, Big G riferisce che “Obsidian 4” è stata scaricata oltre 10.000 volte. Apple non fornisce questo tipo di informazioni e non è dunque chiaro quanti sono gli utenti iPhone che potrebbero essere coinvolti nella richiesta del governo americano.

L’FBI ha chiesto ad Apple dati sugli utenti di un’app per tarare l’ottica di mira di alcune armi

Attivisti per i diritti alla privacy evidenziano che, se l’autorità giurisdizionale approverà la richiesta, e Apple e Google decideranno di fornire queste informazioni, potrebbero essere rivelati dati di migliaia di persone che non hanno nulla a che fare con le inchieste in corso. Edin Omanovic, alla guida di Privacy International, organizzazione che difende e promuove il diritto alla privacy in tutto il mondo, evidenzia che questo costituirebbe un pericoloso precedente, con la raccolta di “un’enorme mole di dati personali di persone innocenti”.

Le indagini dei federali sono partite dopo che la United States Immigration and Customs Enforcement (ICE) – agenzia federale parte del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti e responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione – ha avviato una vasta indagine su presunte violazioni nelle normative per l’esportazione delle armi, indagando l’esportazione illegale di mirini di ATN che è possibile calibrare con l’app. I dati sugli utenti permetterebbero di capire a chi è stata inviata l’ottica di mira. Le indagini sono partite dopo che l’ICE avrebbe in più occasioni intercettato spedizioni illegali.

Apple, Google e ATN (il produttore delle ottiche di mira), non hanno rilanciato commenti. Il governo pretende nomi e indirizzi IP di chiunque abbia scaricato l’app dall’1 agosto 2017 a oggi. Non è chiaro se Apple e Google hanno intenzione di conformarsi alla richiesta.

Apple in altre occasioni ha sempre spiegato di ricevere documenti legali di vario tipo contenenti richieste di fornire informazioni o eseguire determinate azioni.

«Gli enti governativi e privati che si rivolgono a Apple per avere informazioni e dati dei clienti devono attenersi alle relative leggi e normative in vigore», si legge sulla sezione del sito della Mela dedicata alla privacy «Per contratto, i nostri fornitori di servizi devono seguire le stesse procedure che applichiamo noi per gestire tali richieste. I nostri avvocati le esaminano tutte e si accertano che siano legittime dal punto di vista legale. Se lo sono, forniamo i dati che rientrano nell’ambito della richiesta specifica. Se una richiesta non è legittima dal punto di vista legale, o se riteniamo che sia poco chiara, inopportuna o troppo vaga, la contestiamo o la respingiamo».

Un riepilogo delle richieste viene pubblicato ogni sei mesi.

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