Apple ha introdotto iPad Pro come sostituto dei computer desktop e portatili anche e soprattutto in ambito professionale. La potenza di elaborazione così come le funzioni avanzate che il tablet offre sarebbero anche in grado di gestire software professionali tuttavia alcuni sviluppatori, in una intervista a The Verge, hanno confessato di essere preoccupati del sistema che regola la distribuzione dei software.
iPad Pro infatti, proprio come iPhone e iPad, è basato su iOS, quindi il software è distribuito attraverso App Store. In particolare gli sviluppatori e i team indipendenti più piccoli sono preoccupati dalle regole del negozio digitale di app della Mela e dai meccanismi venutisi a creare su App Store nel tempo, indicati per lo più per applicazioni semplici e giochi distribuiti con il modello freemium, vale a dire con l’app gratuita e poi con espansioni e nuove funzioni proposte a pagamento che permettono ai creatori di monetizzare. Regole e modello però, secondo gli sviluppatori, non sono indicati per le app professionali, più complesse e costose da creare, che devono essere proposte anche a prezzi più elevati.
Nell’esempio che riportano Pieter Omvlee e Emanuel Sa, co-fondatori di Bohemian Coding, al momento Sketch per Mac costa 99 dollari ma nessuno, loro compresi, si sognerebbe mai di spendere questa somma senza la possibilità di poterlo prima provare. Mentre con Mac e PC è possibile distribuire una versione trial di prova gratuita, su App Store non esiste alcun sistema di questo tipo.
Ciò significa che – fanno notare – i programmatori sarebbero costretti ad abbassare drasticamente il prezzo; una condizione anche accettabile se non fosse che, applicazioni di nicchia proprio come Sketch, così facendo non otterrebbero i ricavi sufficienti per poter finanziare futuri sviluppi del software. I problemi portati a galla non si fermano però solo a questo. Altri sviluppatori sembrano infatti preoccupati dalla mancata possibilità di offrire aggiornamenti a pagamento come invece è possibile fare i software per Mac.
Con App Store gli sviluppatori sarebbero costretti a prendere in considerazione il lancio di una nuova versione dell’applicazione per ogni aggiornamento, una condizione che non sarebbere vista di buon occhio dagli utenti ma necessaria anche qui per poter crescere e garantire supporto futuro. Il CEO di FiftyThree Georg Petschnigg spiega che l’app, nella sua prima versione, era stata creata da tre persone «Adesso abbiamo 25 persone che lavorano sullo sviluppo, eseguiamo test su 8-9 piattaforme diverse, in 13 lingue differenti».
Mentre colossi come Adobe e Microsoft sono in grado di assorbire tali costi senza che questi influiscano seriamente sullo sviluppo futuro, i piccoli sviluppatori potrebbero – questo è il punto della questione – decidere di non salire a bordo della nave, lasciando iPad Pro con un numero limitato di app professionali realmente in grado di sfruttarne prestazioni e funzioni.