Saranno due le app del governo contro Covid-19 che gli italiani dovranno scaricare e installare sui propri smartphone iPhone e Android: sarà un’app a dirci se siamo stati troppo vicini a una persona risultata positiva al COVID-19, mentre una diversa app, invece, sostituirà il foglio di carta dell’autodichiarazione, consentirà di compilare i dati e circolare senza bisogno di stampare il modulo che è più volte cambiato. Con l’app, tra le altre cose, qualsiasi cambiamento potrà essere distribuito all’istante agli utenti.
L’idea delle app del governo contro Covid-19 è quella già sfruttata in altri paesi: rendere possibile i dati relativi agli spostamenti per aiutare governi e autorità sanitarie a contenere i contagi, nel pieno rispetto della sicurezza e della privacy degli utenti. Anche Apple e Google hanno annunciato una soluzione promettendo la massima protezione della privacy dell’utente.
In Italia è stata fatta una selezione tra le tante arrivate (300 le aziende che hanno partecipato al bando), ed è stata scelta quella di Bending Spoons, azienda italiana fondata da un gruppo di trentenni — che propone di mettere in contatto i telefonini su base volontaria mediante Bluetooth. Questa scelta è quella che anche il Garante della Privacy ha indicato come preferibile, è la stessa che hanno deciso di adottare Apple e Google e sulla quale stanno convergendo altri Paesi, tra cui Francia e Germania, con il progetto paneuropeo Pepp-pt.
Quando una persona risulta positiva, è fondamentale individuare con chi è stata a contatto nei giorni precedenti; poiché siamo tutti sempre con lo smartphone in mano, la tecnologia permette di ricostruire gli spostamenti e avvisare – in modo anonimo – le altre persone con le quali siamo stati in contatto, in modo che possano mettersi in isolamento ed evitare che il virus si diffonda in modo incontrollato. Comunicazioni via Bluetooth tra i dispositivi (in background, senza che l’utente debba fare nulla) permettono di scambiare dati tra utenti vicini, risalire indietro nel tempo ai vari spostamenti effettuati e avvertire persone potenzialmente contagiate.
Per garantire l’anonimato, gli sviluppatori italiani hanno pensato di sfruttare per l’app un identificativo temporaneo che cambia ogni 10-15 minuti: l’utente che dovesse risultare positivo dovrà registrare la situazione sull’app; questa, incrociando i dati, avvertirà con un messaggio chiunque nelle ultime due settimane sia entrato in contatto con la persona infetta.
Per quanto concerne invece l’autocertificazione, l’app che dovrebbe essere adottata si chiamata “IO”, è stata sviluppata dal Team per la Trasformazione Digitale e successivamente presa in carico dalla società PagoPA; avrebbe dovuto essere presentata in questioni giorni e sfruttare un meccanismo di identificazione tramite Spid o carta d’identità elettronica. In ogni caso le due app del governo contro Covid-19 sono attese a breve: sono considerate uno strumento indispensabile per procedere con la fase due per la riapertura graduale delle attività.
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