Google lancia l’app per aiutare le persone con disabilità del linguaggio a dialogare. Per troppo tempo questa categoria di utenti ha lottato per essere compresa, e non solo dalle altre persone, ma anche dalla tecnologia basata sulla voce. Adesso Big G corre ai ripari, ma non è la prima volta che si occupa di migliorare questo aspetto.
Sebbene alcune aziende abbiano iniziato a far funzionare meglio i propri prodotti per le persone con tipologia di linguaggio atipico, i servizi più diffusi non sembrano ancora essere ottimizzati. Google ha annunciato oggi di aver realizzato una nuova app Android chiamata Project Relate che potrebbe aiutare le persone con problemi di linguaggio a comunicare più facilmente con gli altri e con l’assistente. Per questo, il colosso sta cercando beta tester per testare e migliorare l’app a partire da oggi.
Come ha affermato in un video Julie Cattiau, product manager di Google Research, “il riconoscimento vocale standard non funziona sempre altrettanto bene per le persone con un discorso atipico perché gli algoritmi non sono stati addestrati su campioni adatti”. Project Relate utilizzerà modelli personalizzati addestrati sui modelli di ogni singolo utente. Quando qualcuno avvia per la prima volta l’app, chiederà loro di ripetere alcune frasi per creare un modello base e capire il modo in cui parlano.
In definitiva, dunque, Project Relate può fare tre cose: trascrivere il discorso dell’utente in un testo che possono copiare e incollare o mostrare alle persone sui propri schermi, leggere ciò che l’utente ha detto con una voce sintetizzata, e comunicare con l’Assistente Google.
L’app è ancora in fase di test, con la società che afferma che distribuirà l’app ai candidati per le posizioni di beta testing “nei prossimi mesi”. Si tratta di un primo passo importante verso il miglioramento del riconoscimento vocale per coloro che hanno un problemi del linguaggio, e che finalmente potranno meglio interfacciarsi anche con l’IA.
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