Le app Facebook a quanto pare hanno poca fortuna: se escludiamo lo zoccolo duro dei servizi nativi della grande F, fra cui Messenger e la app “madre”, per le restanti app, frutto di esperimenti da parte dell’azienda, si è consumato un destino che la ha viste sparire da App Store dopo pochi mesi dal lancio.
L’azienda ha annunciato di aver eliminato da App Store Riff, Rooms e Sligshot; anche il Creative Labs, laboratorio creativi di Facebook dedicato allo sviluppo di nuovi progetti, ha seguito la stessa sorte ed è stato smantellato.
Le tre app Facebook erano nate per sviluppare progetti che esulassero dal “core business” dell’azienda, al momento rappresentato dal social network della app principale e dalla messaggistica di Messenger.
Slingshot era nata come ideale avversario di Snapchat, replicandone dinamiche e funzionalità; Riff era un software dedicato alla realizzazione di video collaborativi; Rooms era infine una risposta alla nascita dei social network anonimi, come Whisper o il defunto Secret.
Nessuna di queste applicazioni ha raggiunto il successo, complice forse anche per la decisione di rilasciare le app (in alcuni casi solo inizialmente, in altri permanentemente) solo su App store, ignorando la base utenti Android.
Il fallimento di questo trittico di app Facebook mostra come sia difficile anche per una realtà affermata del settore digitale riuscire a “sfondare” nel mercato delle app, nemmeno se ci si chiama Facebook e si raggiunge un miliardo di persone al giorno.
L’azienda ha dichiarato che continuerà a sperimentare su nuove funzionalità dedicate ad app già affermate ma che non getterà la spugna rispetto alla creazione di nuove app.