Nessuna contraccezione è efficace al 100%, neppure l’app Natural Cycles che di recente è stata denunciata da un ospedale svedese con la colpa di aver causato 37 gravidanze indesiderate. L’app in questione in sostanza monitora i cicli di fertilità per determinare quando c’è il rischio maggiore – o minore – di gravidanza, alla stregua quindi di quanto prometterebbe l’applicazione del metodo Ogino-Knaus.
Ad aumentare l’affidabilità dell’app – dichiarata efficace al 93%, molto vicina quindi a quella dei preservativi – ci sarebbe però l’inclusione di dati aggiuntivi nel sistema, come ad esempio la temperatura corporea della donna misurata attraverso un termometro fornito in dotazione e che avrebbero portato l’Unione Europea a certificare il software come dispositivo medico.
E’ stata probabilmente questa approvazione ufficiosa e ufficiale ad aumentare la credibilità del sistema agli occhi degli utilizzatori, che si sono invece poi trovati di fronte ad una gravidanza indesiderata. Per essere precisi sarebbero in realtà ben 37 e che proverrebbero da una selezione di 668 donne che hanno cercato l’aborto presso l’ospedale di Södersjukhuset da settembre fino alla fine del 2017.
Ciò che preoccupa l’ospedale e che ne avrebbe incentivato la segnalazione presso Medical Product Agency del paese è l’attuale bacino di utenti che utilizzano l’app, 700.000 in tutto il mondo, potenziali vittime di una contraccezione che è stata fraintesa e che potrebbe portare ad un progressivo aumento di gravidanze indesiderate. Da parte sua la società sviluppatrice dell’app ha riferito che le statistiche declamate devono essere viste nel giusto contesto «Sembra esserci molta incomprenzione sulla contraccezione e sulal sua efficacia. Molti credono che i metodi più comuni sono efficaci al 100%, ma in realtà così non è».